Stadio Olimpico

Calcio, ricordi: un semplice e triste ciao a Gianmarco

by Lazio Live TV
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Dal libro dei ricordi un semplice saluto a Gianmarco Calleri

Tra tanti volti e tanti ricordi, oggi rivolgiamo un semplice e triste saluto a Gianmarco Calleri. Questa rubrica, nell’anniversario della Festa della Donna, ricorda un uomo garbato, elegante. leale, serio ed onesto. Nato a Busalla, il 10 Gennaio 1940, ha preparato la “strada” al presidente Cragnotti, salvando la Lazio dai debiti e dalle ingiustizie del “calcio scommesse”. Tutto con il sorriso sul volto, con tanta dignità ed un briciolo di simpatia.

Per chi scrive, Calleri rimane il simbolo di una Lazio operaia, bella ed amata come non mai. Reduce da un’affannosa salvezza in serie B (quella del -9), fu proprio lui ad iniziare a “programmarla” e renderla “Grande“.

Foto: profilo X Lazio

Gian Marco Calleri, passò dalle annate atipiche del Flaminio alle difficoltà di fare utile per spianare i debiti, con grande  dignità.

Portò in dono alla società più antica di Roma calciatori come Ruben SosaKalle RiedleTroglioGregucciAmarildo, Pin, Monelli, Galderisi e Thomas Doll. Valorizzò un giovane talento romano molto esuberante, Paolo Di Canio. Chiamò in “Società” una  istituzione come Dino Zoff, scaricato dalla Juventus, fino ad arrivare alla dispendiosa little cherry inglese: Gazza Gascoigne.

Ora Gianmarco non é più tra noi. La domenica, all’Olimpico, c’è Claudio Lotito, con il suo debordante cappellone a falde larghe, che a stento ne contiene il volto. Gian Marco era tutt’altra persona; sintetizzava personalità ed amicizia. Era uomo disponibile al confronto e alla mano,; ci potevi andare anche a prendere una birra insieme!

Beh, se ne é va Calleri e il pubblico laziale lo piange. Ha spiccato il volo in cielo un anno fa. Come l’aquila, simbolo di tutti noi tifosi biancocelesti.

Ciao, Presidente.

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