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Lazio, intervista a Giorgio Venturin: il centrocampista dal cuore Granata

by Valentino Valentino
0 comment Giorgio Venturin / foto sito ufficiale ss lazio

Lazio, intervista esclusiva a Giorgio Venturin: il centrocampista dal cuore Granata

La nostra redazione ha incontrato Giorgio Venturin, centrocampista dal cuore Granata che ha vestito la maglia della Lazio negli anni ’90. Incalzato dalla tambureggiante redattrice di “Laziali in Rosa” (Barbara), ha risposto ad una sequela di domande sulla Lazio e sul mondo del calcio in generale. Incominciamo.

Giorgio Venturin / foto sito ufficiale ss lazio

Ciao Giorgio, dove nasci calcisticamente parlando ?

Sono cresciuto calcisticamente nel Torino, ho fatto tutta la trafila dai Giovanissimi fino alla Primavera“.

A quali allenatori del settore giovanile del Torino ti senti particolarmente legato e a chi devi dire un grazie? Fai parte anche tu dei ragazzi della generazione Vatta?

“Sicuramente il primo allenatore avuto nei Giovanissimi  (il signor Naretto) ha avuto una grande importanza. Era il classico allenatore da settore giovanile, che cercava di far crescere e migliorare i propri ragazzi. Oggi, sarebbe una persona difficile da trovare. Ho fatto parte anche io del gruppo dei giocatori forgiati da Sergio Vatta. Allenatore severo, grande comunicatore durante il lavoro settimanale. All’epoca un tecnico all’avanguardia”.

Tante maglie nella tua carriera. Cosa puoi raccontare della tua esperienza a Cosenza e Cagliari ?

“Cosenza é stata una tappa fondamentale come primo anno nei professionisti. Cagliari é stato un periodo non felice a causa di un problema fisico che mi portai dietro per tutta l’annata”.

Lazio, l’avventura di Giorgio Venturin con la maglia biancoceleste

Hai indossato per vari anni la maglia della Lazio. Cosa hai appreso da allenatori come Zoff, Zeman ed Eriksson ?

“Tre grandi allenatori che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio. Penso di esser stato fortunato ad averli incontrati. Ognuno di loro con qualità e caratteristiche differenti, sia caratteriali che nel modo di gestire il gruppo”.

Hai giocato anche all’Estero. Come è stata l’esperienza all’Atletico Madrid ?

“Ho giocato un anno e mezzo all’Atletico Madrid. Esperienza di vita importante, perché uscire dal proprio paese non é semplice e devi adattarti ad una nuova realtà. Calcisticamente parlando non é stato un periodo esaltante”.

Ti senti particolarmente legato alla città di Roma, visto che hai chiuso la tua carriera di calciatore con la Cisco Lodigiani ?

“Appena arrivato, nel 1994, alla Lazio ho preso la decisione di rimanere a vivere a Roma, nonostante il traffico”.

Foto: profilo X Lazio

Otto presenze con l’Italia Under 21 e una presenza con la Nazionale A. Ti ricordi quei momenti ?

Periodo iniziale della mia carriera. In under 21, all’epoca, allenata da Cesare Maldini ho collezionato varie partite. Poi nel 1992 ho partecipato alla USA Cup (torneo organizzato per promuovere il calcio negli Stati Uniti in proiezione dei Campionati del Mondo del ’94). Giocai una partita e l’allenatore era Arrigo Sacchi. Momenti molto belli.

Fine prima parte.

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