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La Lega serie A rimane a 20 squadre: il parere di Malagò

by Paolo Buchetti
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Lega serie A a 20 squadre

Lega serie A  –  Negli ultimi giorni, nell’ambito delle riforme per migliorare il mondo del calcio, si era discusso della possibilità di ridurre le squadre della massima serie da 20 a 18.

Nella riunione di Lega di ieri, proprio in tal senso, è stato deliberato il mantenimento della serie A a 20 squadre e la conferma del “diritto di intesa“.

Per capirci, il  “diritto di intesa” è la possibilità della Lega di bloccare ogni decisione presa dal Consiglio Federale della Figc. Tale diritto è previsto nello stesso statuto federale ed è esistente anche nei principali sistemi calcistici europei.

L’assemblea ha deliberato quanto sopra, con il voto favorevole di 16 squadre, mentre contro, si erano schierate Inter, Juventus, Milan e Roma (fonte SportMediaset).

La nota della Lega Calcio:

“La Lega Serie A  ha approvato oggi, nel corso dell’Assemblea svoltasi nella sede di via Rosellini, il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano. Nel corso della stessa riunione, è stata ribadita la assoluta necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa, così come nei principali sistemi calcistici europei. È stato, inoltre, confermato l’attuale format a 20 squadre del campionato di Serie A”.

 

Il parere di Malagò

Impegnato ieri nel convegno “Osservatorio valore sport” organizzato da The European House Ambrosetti, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso il suo parere sulla conferma della serie A a 20 squadre. Queste le sue parole:

“La Lega di Serie A vuole rimanere a 20 squadre? Oggettivamente non mi sembra che ci sia niente da stupirsi, anche negli anni passati c’è stata una contrapposizione-dialogo tra alcuni, non sempre tutti i grandi club e quelli che hanno esigenze diverse. È chiaro che ci sono delle dinamiche statutarie che non possono che essere rispettate, però non mi stupisco che ci siano dei soggetti che abbiano provato a ragionare in un modo diverso, così come capisco perfettamente gli interessi anche della maggioranza dei club, è molto semplice.

Adesso poi come se ne viene fuori, è tutta una partita all’interno del mondo del calcio , sia sotto il profilo di quelle che sono le logiche che rappresentano la federazione con le componenti e quelle che sono le dinamiche, anche legate ai eventuali diritti di veto o meno. Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio.

TERREMOTO ISTITUZIONALE – C’è un fronte che rimane decisamente compatto a mantenere uno schema di campionato e di regole, e c’è qualcuno che cerca, nell’ottica di quelle che sono le dinamiche, di valorizzare più possibile l’importanza dei loro club. Sapete che io sono sempre stato, anche quando è nata l’idea della Superlega, totalmente un fautore che si dovesse rispettare e far privilegiare il diritto sportivo”. “Dopodiché è chiaro che questa è la solita partita – ha concluso Malagò -, dal mio modesto punto di vista, che non deve portare ad avere dei vincitori al quadrato e degli sconfitti al quadrato.”

fonti  lazionews24.com   sport.virgilio.it

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