La Lazio fa due passi indietro in Supercoppa, insieme a mister Sarri…
Perdere con l’Inter in Supercoppa non è un dramma, tracollare e barcollare per lunghi tratti della partita, si. La differenza con la prestazione di Roma con i nerazzurri di un mese fa, è apparsa evidente. Troppo brutta per essere vera questa Lazio, e le antecedenti dichiarazioni di mister Sarri non hanno contribuito di certo a tranquillizzare e a caricare l’ambiente.
Le vittorie uniscono, le sconfitte fanno riflettere, le disfatte dividono
Attenzione a questa sconfitta. Va gestita in maniera saggia, perché potrebbe portare la squadra indietro anni luce e gli anni luce risalgono solo a un paio di mesi fa. E’ importante mantenere la calma e lasciare al di fuori dello spogliatoio i propri malumori, come sembrava essere successo nelle ultime settimane.
Le dichiarazioni di mister Sarri pre Supercoppa
La bravura del mister è fuori di dubbio, ma la sua “schiettezza” davanti a un microfono, diciamo la verità, rende felice solo il mondo giornalistico, tecnico e degli addetti ai lavori, i quali, spesso, non perdono tempo a criticare le esternazioni del mister. Purtroppo a volte, con motivazioni di fondo valide e incontrovertibili.
Da tenere conto in particolare quelle dei “colleghi”, perché soprattutto loro hanno ben presenti le “responsabilità” a tutto tondo di un mister e l’influenza che certe dichiarazioni, pur sincere, possano apportare in termini negativi dentro uno spogliatoio. Screditare il valore di una competizione importante a livello di Lega, solo per il “minutaggio” che aggiunge a una stagione calcistica, incide indubbiamente anche inconsciamente sulle motivazioni e sulla carica della squadra. Prendiamo esempio dalle dichiarazioni di mister Inzaghi che, nonostante punti a traguardi più importanti come Scudetto e Champions, ha sempre motivato il proprio spogliatoio anche in questo caso. E lo si è visto in campo, in termini di convinzione e voglia di “vincere”.
La tattica, un disastro
Ormai anche i sassi sanno che questa squadra, andando a pressare alta, apre spazi importanti a centrocampo, sulla trequarti e sulle fasce, almeno nei modi e con gli uomini a disposizione quest’anno. Adottare in maniera scriteriata questa tattica anche con squadre più forti di te per qualità e per palleggio, ti espone pericolosamente a rischi da brividi, con disarmante continuità. Sarebbe opportuno che questa “vocazione monoteistica” dell’allenatore volta al “divino” 4-3-3 preveda una seppur minima variante di attesa dell’avversario nella propria metà campo, da applicare in certe occasioni.
I lati positivi
Pochi, ma vogliamo analizzarli brevemente. La squadra ha ora 9 giorni per recuperare i pezzi fisici e psicologici di questa trasferta intercontinentale e speriamo lo faccia senza polemiche interne.
Le squalifiche di Immobile e Zaccagni potranno servire almeno a recuperare i due al 100% per i prossimi impegni.
Dei diffidati, non è stato ammonito nessuno, per cui approcciamo la partita col Napoli, che avrà due giorni in meno per prepararsi, consci che questo scontro diretto possa ulteriormente avvicinare il quarto posto.
Questo è un passo fondamentale, sia economicamente che psicologicamente, in attesa della importante e preannunciata rivoluzione di fine anno, necessaria ai fini di migliorare e ringiovanire la rosa. Anche qui, si aprirà un altro capitolo su cui discutere per tanti motivi, ma intanto andiamo per gradi.
Riprendiamo subito la strada verso la vittoria, senza se e senza ma!