Ricordare Gianni Mura.
Oggi, voglio ricordare un maestro del giornalismo: Gianni Mura. Gianni era un uomo al di sopra delle parti, un giornalista a cui non potevi non ispirarti e dal quale potevi solo apprendere e far tesoro nello scrivere. Scrittore, appunto, di Calcio, di Ciclismo, di tanti Sport e soprattutto di umanità.
Per lui non contava soltanto chi vinceva, ma contava anche come vinceva. Forse, al giorno d’oggi, c’è sempre meno spazio per il giornalismo di critica e per la parola scritta. E che anche se scrivesse Giacomo Leopardi, lo taglierebbero. Gli griderebbero: “a’ gobbo, il naufragar m’è dolce non c’entra, te lo taglio !”
Al Tour de France, ogni anno pervenivano 800 giornalisti. Di loro, 799 usavano il computer. Uno solo usava una Olivetti lettera 32 . Era lui.
Il 20 marzo 2020, dal letto d’ospedale, flebilmente e con un filo di voce, telefonò in redazione per avvertire che quella volta non poteva scrivere il solito pezzo . Il giorno dopo, Gianni moriva.