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Lazio Tudor

Live | Lazio-Sassuolo: Tudor in conferenza stampa

by Giammarco Moriconi
0 comment Igor Tudor / Foto: profilo X SS Lazio

Lazio-Sassuolo: domani l’ultima in Serie A

Lazio-Sassuolo – Vigilia di campionato in casa biancoceleste, l’ultima della stagione 23/24, con la Lazio che chiuderà i battenti nella sfida casalinga contro il Sassuolo. Cresce l’attesa per i 50 mila dell’Olimpico, pronti a dire addio a Felipe Anderson e salutare il ritorno di Sven Goran Eriksson.

Nel frattempo Igor Tudor ha presentato il match, nella consueta conferenza stampa pre gara. Ecco le sue parole:

Che tipo di Lazio vuole vedere contro il Sassuolo?

“Una partita importante per finire nel modo giusto il campionato. Mi aspetto la Lazio migliore possibile contro una squadra retrocessa di cui mi fido poco”.

L’atalanta è un modello da seguire?

“Il calcio di Gasperini lo conosciamo bene tutti, da anni fa bene lui come allenatore e anche la società. E’ un modello da seguire per avere una squadra di quel livello. E’ un progetto per dare una certa idea e di importanza alla squadra, ma non solo in Italia, anche in Europa e nel mondo. Nella rosa c’è gente che è perfetta,gente che può stare e gente che fa più fatica. Io però faccio i complimenti a tutti i ragazzi perché si sono messi a disposizione sempre e hanno sempre dato il massimo, siamo arrivati fino a questa gara bene. Poi ci siederemo e faremo le nostre valutazioni”.

Sta cercando di capire se Kamada resterà?

“Lui vuole rimanere, in questi giorni si vedrà con la società e cercheranno di rinnovare. Speriamo che questa cosa si concluda il primo possibile”.

Cos’è mancato per fare il salto di qualità e dove bisogna migliorare in vista della prossima stagione?

“Non è mancato niente. E’ stato fatto tanto di buono, si è tirato forte, si è vinto tanto e si sono fatte tante belle gare. Neanche il City e il Real poi le vincono tutte. Il bilancio è molto positivo, sono molto felice e contento. Sono fiducioso per il futuro, c’è una base buona per fare una bella stagione il prossimo anno”.

Addio a Felipe Anderson e Luis Alberto. Arriveranno giocatori simili o si punterà sui giovani?

“Di questo discutiamo all’interno del club. Tutti vogliono giocatori forti e anche giovani, gli investimenti si fanno anche per programmazione di futura rivendita. Si sa come si fa questo lavoro. E’ un business e ci sono i risultati, tutti vogliono i fenomeni che ti portano il risultato. Bisogna vedere, essere bravi nel creare una squadra, una qualità come in tutti i settori di lavoro. Se tu sei bravo a scegliere bene per la tua fascia farai una bella stagione, altrimenti se sbagli avrai un futuro meno buono. Non c’è tanta filosofia, la bravura è quella che decide. Se poi l’allenatore è bravo si sceglie bene e si fanno belle cose. Il calcio è molto semplice”.

In questi due mesi ha sentito di essere al centro del progetto?

“Mi sono sentito importante da tutti i punti di vista. Quando ci siamo parlati all’inizio gli accordi erano questi, altrimenti non sarei venuto. La Lazio ha sempre dato importanza all’allenatore, lo proteggeva. Mi sento bene, penso che insieme si siano fatti due mesi giusti, ma anche di più. Ora c’è da fare un grande lavoro di programmazione per la prossima stagione. Se si sbaglia là dopo si soffre. Voglio essere importante sulle scelte, è così che deve essere. L’appoggio c’è, bisogna mettersi al lavoro dopo la partita di domani”.

Ci dice la sua su Felipe Anderson e se lo avrebbe tenuto?

“Lo conoscete anche meglio di me. Io ho visto un ragazzo che tutti vorrebbero avere in famiglia. E’ un ragazzo eccezionale, è un ragazzo troppo buono se si può dire. Sorride sempre, gioca o non gioca è sempre uguale e sono doti rare. Sono valori umani che uno vorrebbe avere sempre in spogliatoio. Poi c’è il giocatore che è allo stesso livello della persona, è eccezionale. Un giocatore completo che gioca a destra e sinistra, con tutta questa descrizione ho risposto alla domanda”.

Numeri eccellenti con lei in panchina. Ha un rimpianto per non essersi giocato l’accesso in Champions League?

“Si è cresciuti abbastanza. L’ultima gara ne è la dimostrazione, andare là con l’Inter che schiera la formazione migliore e fare una gara veramente completa, giusta, con mentalità giusta dà segnali importanti. Ho visto tutte le gare della Lazio contro l’Inter, loro sono roba di un altro mondo. Questa partita mi dà la dimostrazione di quello che ho detto. Poi tutte le gare non possono essere allo stesso livello, c’è stata qualche partita meno buona, qualche sbaglio c’è stato come giusto che sia. Non c’è importanza nell’entrare nei dettagli, bisogna imparare in fretta in questo lavoro. Poi c’è ancora qualcosa da scoprire dei giocatori, sono cose normali e naturali. E’ una scuola per il futuro”.

Ha parlato con Boksic di Eriksson?

“Sarà un momento emozionante. Con Boksic, che è mio amico, parliamo spesso e mi parlava tanto delle sue doti come persona e allenatore. Erano tempi più romantici di questi, ma sarà un piacere vedersi. Sarà emozionante sentirlo. Aiuterà a trovare le motivazioni per fare una bella gara che è l’ultima di questa stagione”.

Mentalità nei minuti finali?

“C’è stato un cambio forzato con l’Inter con Gila che chiedeva un cambio siccome ha giocato dopo l’infortunio. Ma sapevamo potesse uscire. Sono dettagli che succedono a tutti, fa parte del calcio e non penso ci sia niente di particolare di cui preoccuparsi”.

Che cosa la preoccupa del Sassuolo?

“Se tu vedi la loro rosa non meritano la retrocessione. Non so che scelte faranno, ma non mi fido di niente e nessuno. Ho parlato con i ragazzi, c’è da battagliare e da guadagnare tutto nel calcio. Ci sono migliaia di esempi prese sotto gamba, la preparo come una finale perchè è giusto così”.

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