Lazio: l’arbitro di Brindisi protagonista in negativo all’Olimpico
Lazio – Alla fine dei giochi, la scena nella gara tra Lazio e Milan l’ha rubata l’arbitro Marco Di Bello insieme all’intera squadra arbitrale, in totale confusione per tutta la durata del match, sfuggito di mano al direttore di gara pugliese che, purtroppo, non è nuovo a disastri simili.
Il mancato fallo da rigore concesso sul palese intervento kamikaze di Maignan su Castellanos ha piegato l’inerzia di una gara fino ad allora dominata dalla squadra biancoceleste, dando vita a scelte al limite dell’inverosimile con le espulsioni di Pellegrini, Marusic e Guendouzi, frutto di disattenzione e arroganza decisionale.
Lazio: Di Bello e il dato sui cartellini ‘sventolati’ a partita
Il direttore di gara brindisino però non è nuovo a errori del genere.
Il modus operandi dell’arbitro internazionale ha già fatto discutere in stagione: pacchiano l’errore da matita rossa nel match, alla seconda di campionato, tra Juventus e Bologna dove Di Bello si rende protagonista della mancata concessione del fallo da rigore di Iling Junior su Ndoye, commentando così la decisione: “Ho visto bene io, sono caduti assieme“.
A dimostrazione dell’inadeguatezza dell’arbitro pugliese, c’è un dato ‘horror’ che dimostra come, quest’ultimo, sia solito perdere il polso delle gare da lui condotte. I numeri parlano chiaro: nelle 10 gare dirette in Serie A quest’anno, sono ben 5 le espulsioni inflitte da Di Bello (0,5 a partita), con 41 ammonizioni (4,1 a partita).
Dato sconcertante, a cui vanno aggiunte scelte di campo scellerate che condizionano nel tempo l’andamento delle gare e mettono un freno agli obiettivi stagionali dei club coinvolti. Come bene ha detto il presidente Lotito a fine gara: “Questo sistema non è credibile e non da valore al merito“, provando a dare una scossa a chi di dovere per prendere misure adeguate ed evitare che, il macabro spettacolo visto all’Olimpico, non si ripeta negli altri campi di Serie A.