Lazio, Lotito: “Ho lavorato per cercare di creare le condizioni migliori possibili”
A margine della presentazione della partnership tra la Lazio e la Regione, in occasione della Supercoppa Italiana, il presidente Claudio Lotito ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Noi sicuramente professiamo il principio che l’importante è partecipare, ma con profitto e risultato. C’è la possibilità di vincere un trofeo, è la prima volta che viene fatta così, è più avvincente.
In un contesto così, portare avanti il nostro brand Lazio e della Regione Lazio in tutto il mondo. È fondamentale.
La Supercoppa andrà in scena in 180 paesi. In tantissime parti del mondo il calcio si sta sviluppando adesso. Conseguire un grande risultato rimarrebbe nella storia”.
Inter – Lazio finale anticipata? Io non sono un mago, mi rimetto al risultato del campo. Vediamo ciò che succede. È un torneo importante, avvincente, non facile da conseguire.
Arriviamo un po’ incerottati ma metteremo tutto l’impegno per raggiungere a tutti i costi i risultati. La squadra è stata allestita per competere alla pari con tutti.
Speriamo che la squadra mantenga questo profilo, sta dimostrando di poter giocare con le big, mentre è caduta con qualche formazione meno attrezzata.
Sta tutto nell’approccio, questo è un gioco di squadra, tutti incidono ai fini del risultato, la Lazio dopo la Juventus è quella che ha vinto il maggior numero di trofei.
La Lazio da quando ho preso la società è riuscita a risanare il bilancio e a ottenere grandi risultati”.
Tante vittorie? Questo è l’intervento di tutti. Io intanto ho investito oltre 100 milioni sui nuovi acquisti. Loro si sono dovuti ambientare a Roma e nella squadra.
Poi hanno creato quell’alchimia nello spogliatoio, tale per cui poi i nuovi hanno dimostrato di non avere nulla da invidiare agli altri già presenti.
È un’unione dialettica nello spogliatoio che sta portando risultati. Non c’è una priorità. È un problema di testa e di concentrazione.
Ho lavorato per cercare di creare le condizioni migliori possibili”.
“Noi non facciamo la collezione delle figurine, cerchiamo di inserire giocatori funzionali al progetto. Non solo per caratteristiche tecniche, ma anche per un concetto di testa.
Io posso fare le cose come società, a livello infrastrutturale. Poi sul campo scendono loro, io posso favorire certi processi. È la logica del padre di famiglia: tutti allo stesso livello ma nel rispetto delle regole.
Devono scendere in campo chi è più funzionale e più in forma. Adesso c’è una certa rotazione che in passato non c’era.
Oggi siamo tutti concentrati a raggiungere gli obiettivi, adesso siamo in corsa per tutto. Sennò arriviamo sempre vicino e c’è qualcun altro che vince. E non va bene.
La squadra oggi è cosciente di essere in corsa di poter raggiungere dei trofei, tranne la vittoria del campionato. Dipende da loro, se ci credono, come stanno facendo. È l’atteggiamento che è cambiato.
Lo spirito è ‘non mollare mai’, e loro l’hanno ripreso”.