Beffa Lazio: la Cassazione condanna il club ad 1,6 milioni di euro di risarcimento per la vicenda Zarate
Lazio – Dire che è un momento negativo per il club biancoceleste è un eufemismo. La Cassazione ha condannato la Lazio ad un risarcimento di ben 1,6 milioni di euro nei confronti della società, con sede a Londra, Pluriel Limited.
Beffa Lazio. Andiamo per ordine…
Luglio del lontano 2008 – La Lazio prese in prestito a titolo oneroso Mauro Zarate, per una cifra intorno ai 3 milioni di euro e successivo riscatto fissato a 17 milioni.
Aprile 2009 – Il presidente Claudio Lotito trovò l’accordo con Zarate e i suoi agenti con un contratto per 5 anni ad 1,5 milioni a stagione.
Agosto 2011 – Zarate passò all’Inter per poi far ritorno a Formello l’anno successivo, quando alla fine dell’anno fu messo fuori rosa.
Il calciatore fece causa alla Lazio per mobbing. La Lazio rispose con una denuncia nei confronti dell’attaccante che inviò alla società un certificato medico per malattia mentre invece era in vacanza alle Maldive.
Luglio 2013 – Il Collegio Arbitrale escluse il mobbing mentre Zarate sottoscrisse un contratto con la squadra Argentina del Velez Sarsfield ritenendo nullo quello con la Lazio.
Beffa Lazio. Epilogo
Nel 2020 iniziò la causa tra la Lazio e il giocatore, che nel 2022 sembrava essersi conclusa in maniera positiva con l’annuncio della stessa società.
Ma come spesso accade nel complicato mondo della giustizia italiana, la beffa è dietro l’angolo.
Era il 2014 quando il Tribunale di Roma stabilì legittima la richiesta dei londinesi a percepire i famosi 1,6 milioni di euro, sentenza confermata poi nel 2018.
La tesi del club capitolino era centrata su una questione di competenze, ovvero, secondo la Lazio, della questione doveva occuparsi il Collegio Arbitrale mentre per la Cassazione non è così.
Per questo motivo il club biancoceleste è stato condannato a versare 1,6 milioni di euro nelle casse dei londinesi più il pagamento di 10 mila euro per le spese sostenute dagli stessi inglesi.