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Lazio, l’eliminazione europea passa per mille responsabilità: serve una strategia

by Patrizio Trecca
0 comment Andrea Staccioli / Insidefoto

Lazio, l’eliminazione brucia ma il demerito è di tutti

A poche ore dall’eliminazione in Conference League, per la Lazio e per Maurizio Sarri si è scatenata una piccola bufera, soprattutto sui maggiori social network. Non è stata la sconfitta in sé a far sussultare parte del tifo a tinte biancocelesti, ma il modo in cui essa è andata a configurarsi, sancendo di fatto un altro fallimento europeo nel curriculum della Società Sportiva Lazio.

Bisognerebbe però adottare un atteggiamento obiettivo e prestarsi alla lucidità prima di gettare alle ortiche quel che di buono (perché ce n’è) è stato fatto fino a oggi.

Sarri

Andrea Staccioli / Insidefoto

Maurizio Sarri è stato attaccato sin dal primo giorno, quando l’addio di Inzaghi per molti ancora bruciava. Durante la scorsa stagione, effettivamente, non si può dire che la Lazio non abbia avuto severi blackout, ma talvolta la delusione è commisurata all’aspettativa che ci si pone. Come se il cognome “Sarri” d’improvviso significasse essere campioni d’Italia, c’è stato anche chi dopo una manciata di giornate pretendeva la sua testa.

A oggi con la Lazio terza in classifica risulta veramente difficile affibbiare al mister napoletano troppe colpe, soprattutto perché ricostruire uno stile di gioco dopo 5 anni di 3-5-2 è un impresa che a pochi riuscirebbe. Sinora gli si può forse contestare il fatto di non aver utilizzato determinati giocatori, ma anche qui i fatti gli danno ragione, prova ne sia Casale, rimasto fuori per molte partite a inizio stagione perché ritenuto “non pronto”. Oggi però l’ex difensore del Verona è un titolare indiscusso.

I giocatori

Sempre per rimanere in tema di obiettività e lucidità, sarebbe ora che alcuni giocatori si prendessero le proprie responsabilità.

Sergej Milinkovic Savic – Andrea Staccioli / Insidefoto

Bisogna ammettere (con un certo coraggio) che il Milinkovic del 2021/22 sembra un lontano ricordo, nonostante i suoi lampi improvvisi che a volte risolvono le partite. Quello visto nella partita di Alkmaar è solo un lontano parente del Sergente partito per il Qatar, parentesi, tra l’altro, presa da spartiacque troppo facilmente. Il 21 biancoceleste ha cominciato a dare segni di disagio già prima dell’inizio del Mondiale e se dietro ci sono problemi legati al contratto poco conta.  La professione “retribuita milioni” come detto da Sarri in conferenza stampa va onorata in ogni caso o, quantomeno, riconsiderata con umiltà.

Gli 8 assist messi a segno in questa stagione non riflettono adeguatamente le prestazioni in campo, talvolta la panchina può essere una medicina molto potente. Il dato triste risiede nel fatto che la vecchia guardia, per un motivo o per un altro, sta mostrando segni di cedimento. Ciro Immobile sta facendo i conti con i muscoli stressati da anni di costanza e dedizione e, non certo per colpa sua, la sua assenza sta pesando come un macigno.

Il club

Paradossalmente dei miglioramenti a livello societario ci sono stati rispetto agli anni scorsi. Ogni sconfitta si porta dietro critiche e attacchi come è giusto che sia, però va dato conto al fatto che rispetto ai tempi del flop Muriqi ci sono stati dei progressi.

calciomercato Lazio

Claudio Lotito – Andrea Staccioli / Insidefoto

L’avvento di Sarri qualcosa ha cambiato e alla società può essere imputato di sicuro il mancato arrivo di un attaccante degno di questo nome. Nella partita di andata contro l’AZ Alkmaar probabilmente un bomber di razza avrebbe concretizzato le varie occasioni create pur giocando male, nulla togliendo a Felipe Anderson, che tra tutti sembra spendersi sempre fino all’ultima goccia di sudore.

Mettendo da parte le varie divisioni pro e contro Lotito,  alcuni frutti della semina cominciata due anni fa li stiamo vedendo, anche se solamente in campionato.  Le prossime finestre di calciomercato dovrebbero essere orientate su calciatori che di aria europea ne hanno già respirata e che, senza ombra di dubbio, siano in grado di reggere l’impatto con realtà simili a quella dell’Az Alkmaar, del Feyenoord o del Midtjylland. Se è stato ingaggiato un allenatore come Sarri, allora bisogna fidarsi di lui e delle sue scelte. Se sarà necessario che Milinkovic trovi casa altrove, allora bisognerà avere il coraggio di farlo.

I numeri

Facciamoci aiutare dalla matematica e dalla statistica ove possibile. In Serie A la Lazio ha la seconda migliore difesa del campionato con 19 reti subite e il miglior portiere per reti inviolate.

Ivan Provedel – Andrea Staccioli / Insidefoto

Sono ben 15 le partite in cui Ivan Provedel è riuscito a mantenere la porta impenetrabile, sintomo per l’appunto di una difesa che in altri tempi la Lazio avrebbe sognato.  Questo è un merito da riconoscere a tutti. Se passiamo in rassegna l’aspetto europeo i numeri sono agghiaccianti, poiché in 10 partite tra Europa League e Conference la Lazio ha vinto solamente 3 volte e convincendo poco. Con 4 sconfitte e 3 pareggi è stato un miracolo che i biancocelesti siano arrivati agli ottavi.

Conclusioni

Olimpia – Andrea Staccioli / Insidefoto

La Lazio rimane una delle migliori squadre del campionato di Serie A e l’auspicio è che quest’annata possa portare a una qualificazione comoda in Champions League. Allenatori, giocatori e società devono solo impegnarsi a fare fronte comune e onorare l’affetto dei tifosi che anche in trasferta producono sempre grandi numeri. Vincere con le grandi va sempre bene, ma i punti si raccolgono anche (e soprattutto) con le piccole. Il Derby è alle porte e la vittoria è cruciale per arrivare tra le prime quattro.

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