Lazio, l’ex centrocampista Attilio Lombardo è intervenuto ai nostri microfoni
Oggi ai microfoni di Laziolive.tv è intervenuto l’ex giocatore della Lazio Attilio Lombardo. Il calciatore, che ha vestito anche le maglie di Sampdoria e Juventus, si è raccontato ai nostri microfoni toccando svariati argomenti.
Buongiorno Attilio, quanto è stato importante in ottica scudetto il tuo gol al Perugia all’Olimpico, in una partita che la Lazio non riusciva a sbloccare?
Mi fa molto piacere che il mio goal venga ricordato come importante, perché comunque quella vittoria risultò di fondamentale importanza per lo scudetto. Non dobbiamo dimenticare, però, che lo stesso Perugia, vincendo con la Juventus, ci regalò una giornata indimenticabile.
Avresti mai creduto che dopo aver vinto lo scudetto con la Sampdoria lo avresti vinto anche con la Lazio? Ci sono analogie tra i due titoli?
Sinceramente non pensavo nemmeno di poter ritrovare una squadra in Italia che potesse darmi la possibilità di confrontarmi ancora con il calcio italiano e quello europeo, ma la fortuna a volte ti bussa. Vincere con Lazio e Sampdoria potrebbe avere delle analogie perché entrambe le squadre sono state costruite nel tempo e credo che questo sia stato il motivo del successo.
Vedi un futuro da allenatore in Italia?
Perché no, sono tanti anni che sono impegnato con mister Mancini che per me è una guida e un uomo di grande professionalità.
Un pensiero su Tudor alla Lazio e sul cambio modulo dopo Sarri?
Tudor non lo conosco personalmente, ma credo che sia il profilo giusto in questo momento per la Lazio. Ho un mio pensiero su questa scelta, credo che si sia voluto tornare indietro ad un sistema simile a quello di Inzaghi, che ha dato soddisfazione ai tifosi, in più si voleva dare una sterzata all’ambiente e credo che Tudor rispecchiasse la filosofia della società.
Per finire, un ricordo di Gianluca Vialli
Ho un ricordo sicuramente positivo di Luca, ho avuto la fortuna di conoscerlo e di giocarci insieme, abbiamo passato momenti belli e meno belli calcisticamente. Ho avuto la fortuna di averlo come leader sia nella Sampdoria che nella Juventus, onesto e vero nei suoi comportamenti, uomo di esempio, trovava sempre le parole giuste per superare i momenti difficili. Un amico fraterno che ci ha lasciato troppo presto.