Lazio: l’assessore parla ai microfoni di Radiosei

Lazio – Torna in auge il capitolo stadio di proprietà in casa Lazio. Dopo le affermazioni del presidente Lotito sull’interesse della società nel rivalutare l’impianto del Flaminio progettato dalla famiglia Nervi, ora anche l’assessore ai grandi eventi del comune di Roma, Alessandro Onorato, ha ammesso ai microfoni di Radiosei di come qualcosa si sta muovendo in merito al progetto biancoceleste:

“Col Presidente Lotito c’è sempre stato dialogo sul Flaminio in tutto il mio mandato e non ci sono mai stati scontri”.

“Ci sono state divergenze di vedute, ma mai scontri. Più di un anno fa la Lazio ha acquisito tutta la documentazione e so che in segreto ci stanno lavorando. Ci sono stati anche contatti molto discreti come è giusto che sia”.

“Mi sembra oggi evidente che la Lazio stia comunque pensando seriamente di prendere il Flaminio come stadio e stia facendo valutazioni in questo senso. La normalità è che il Flaminio diventi lo stadio della Lazio per molti motivi. Poi ovviamente non possiamo fare i conti con le tasche della Lazio e di Lotito, ci mancherebbe. Sono valutazioni che dovranno essere fatte”.

Lazio, Onorato: “Priorità al progetto di Lotito”

“Noi vogliamo dare priorità assoluta al progetto di valorizzazione del Flaminio della Lazio, così come Pietralata alla Roma. Abbiamo alternative per il riuso del Flaminio, non è vero che non ne abbiamo. Ma stiamo dando priorità alla Lazio perché dalle parole del Presidente è evidente che verrà presentato un progetto“.

Claudio Lotito / foto: profilo X Lazio

“Io sui veti della famiglia Nervi mi sono già esposto e ho detto la mia. Non è che un discendete di un grande architetto possa decidere al posto di un’amministrazione cittadina. Altrimenti potevano comprarsi il Flaminio. Ciò che dice una parente dell’architetto Nervi è mera opinione personale e vale tanto quanto l’opinione dei romani che invece vogliono altro per il Flaminio”.

“Il Flaminio nasce negli anni 50 e 60 e lì ci sono case che sono state costruite dopo. La destinazione dello stadio è sempre stata quella dei grandi eventi, quindi il cittadino non può pretendere che l’Amministrazione decida altrimenti”.