Giorgio Venturin cuore

Lazio, Giorgio Venturin: “Se l’arbitro non avesse annullato quel gol…”

by Valentino Valentino
0 comment Giorgio Venturin / foto sito ufficiale ss lazio

L’ex Lazio, Giorgio Venturin, ricorda con affetto il periodo biancoceleste

Giorgio Venturin, centrocampista dal cuore Granata, prosegue a dare alla nostra Redazione risposte sulla Lazio di Cragnotti e sul mondo del calcio in generale.

Allenatore e dirigente. In quale dei due ruoli vorresti continuare a lavorare?

“Ormai da diversi anni  mi sto occupando di Scouting, ovviamente nel Calcio. Ho passato più di 10 anni come osservatore; prima nell’Under 21 e poi nella Nazionale Italiana. Da qualche mese mi trovo in Arabia Saudita e lavoro nello Staff di Mancini”.

Hai alzato al cielo, con la Lazio, la Coppa Italia del ’98 e la Supercoppa italiana. Ricordi?

La vittoria della Coppa Italia del ’98 fu il primo trofeo vinto nell’era di Cragnotti. Penso sia stato un momento molto importante per la Società che ha capito che il lavoro e le scelte fatte erano giuste. Tra l’altro questi due trofei furono vinti contro il Milan e la Juventus, squadre abituate a lottare quasi sempre per la vittoria”.

Giorgio Venturin: dalla classe di Mancini al cuore di “Gazza”

Giorgio Venturin cuore

Sergio Cragnotti / Foto: profilo X SS Lazio

Cosa hai appreso, da calciatore, da colleghi come Jugovic e Mancini ?

“Jugovic era un centrocampista completo. Per un buon periodo abbiamo formato una ottima coppia in mezzo al campo. Mancini ha portato alla Lazio una mentalità vincente che, probabilmente, fino ad allora mancava”.

Solo per pochi mesi hai “vissuto l’esperienza Gascoigne. Com’era Paul dentro e fuori dal campo?

“Paul é stato un calciatore unico; molto talento ma anche tante difficoltà a fare il professionista al 100 %. Per chi lo ha conosciuto rimane un personaggio unico”.

I 4 Derby di fila vinti dalla Lazio. Che sensazioni ti hanno lasciato?

“Il periodo dei 4 Derby vinti rimane indelebile. Fu un momento dove eravamo consapevoli di avere qualche cosa in più rispetto alla Roma. Avremmo vinto anche il quinto Derby l’anno successivo se, sul 3 a 1 per noi, non avessero annullato un gol a Stankovic per un fuorigioco inesistente”.

Quale era l’avversario più difficile da marcare in quegli anni?

“Avversario ostico era Zola, che Mondonico nel Torino mi faceva seguire a zona“.

Giorgio Venturin: da bambino il cuore batteva per Gianni Rivera

Fuori e dentro il campo. Quale era il suo idolo da ragazzo?

Nasco nell’Hinterland milanese. Ai tempi c’era un certo Gianni Rivera che vinceva il campionato con il Milan. Era un idolo per molti ragazzini”.

Il primo gol in serie A non si scorda mai (come il primo amore). Quando e dove è stato?

“Anno 1991 / 1992, Cremonese – Torino : 0 -2 (Venturin, Scifo)”.

Per te cosa sono state ed hanno rappresentato le maglie del Torino e della Lazio?

” Sono le due squadre dove ho dato il meglio di me. Per me è un vanto ed un onore aver giocato per queste due squadre”.

 

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