Lazio: Cragnotti ricorda Eriksson e non solo…
Lazio – Intervenuto durante la diretta facebook del canale Solo la Lazio talk live, Massimo Cragnotti,figlio di Sergio ed ex direttore generale della Lazio dal 2000 al 2003, ha avuto modo di ricordare la morte di Sven Goran Eriksson, lasciando spazio anche a rivelazioni riguardo le vicende accadute durante quel periodo in cui la squadra biancoceleste dominava sia a livello tecnico che economico.
Queste le sue parole:
“Eriksson probabilmente avrebbe meritato di vincere di più. Il mister non parlava tanto, aveva le idee chiare, era un grande ottimista, forse un po’ chiuso, riservato. Ho un grande ricordo della sua persona”
“Sull’addio di Nesta si sono dette tante cose, vorrei dire la mia dopo vent’anni, anzi ventidue e raccontare come sono andate veramente le cose. Lui e i suoi procuratori vollero andare via. È un diritto di ogni giocatore, ma fummo costretti a venderlo non tanto per problemi economici, ma quanto perché si presentò il suo agente dicendoci: ‘Abbiamo firmato col Milan’. Papà a quel punto rispose: ‘Bene, questo è il prezzo per cedere Nesta’. Non è vero che fu una scelta della Lazio dettata da problemi finanziari. Purtroppo Nesta non si oppose ad una scelta fatta dal suo entourage“.
Lazio, Massimo Cragnotti: “Papà trattato come un lebbroso”
Infine c’è un pensiero anche per papà Sergio, a detta sua, dimenticato dagli elementi che componevano quel club al punto di non contattarlo nemmeno nelle ricorrenze:
“In tanti non si sono comportati bene. Nessuno in 25 anni si è mai fatto vivo, nemmeno con una telefonata, come se mio padre fosse un lebbroso. Credo che sia vergognoso. Lui di questo ne soffre un po’, per tutto quello che ha dato loro, almeno una chiamata per sapere come stesse la meritava… Invece sono spariti tutti“.