Lazio

È finita la lazialità

by Roberto Mari
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La lazialità è finita! Una società che è riuscita a distruggere il sentimento più grande

Lazialità finita! Una società che ha distrutto il sentimento più grande – Eh già, ora possiamo dirlo con certezza: la lazialità è finita, distrutta, annientata. Naturalmente non parlo dei tifosi, perché loro si nutrono di lazialità da generazioni, un sentimento unico tramandato di padre in figlio, il valore dei valori, il senso di appartenenza ad una fede, l’amore per il simbolo e la maglia, come dimostrano i quasi 30mila abbonamenti sottoscritti da un popolo, un popolo tradito da una gestione imbarazzante capace di indebolire una rosa già di per sé mediocre e incapace di sostituire degnamente chi dalla Lazio è andato via, o forse è meglio dire, mandato via.

C’era una volta la Lazio

E mentre Ciro Immobile continua a segnare con la maglia del Besiktas, Felipe Anderson con quella del Palmeiras, nella capitale non si riesce a prendere neanche Folorusho, nemmeno fosse Messi, dopo quasi due mesi di trattativa.

uomini veri Lazio

La Maglia – Sito Ufficiale S.S. Lazio

Allora leggo e rileggo la lettera di addio di Cataldi, come se volessi cercare lì dentro quella lazialità che Danilo fa emergere nettamente e che io, come tanti laziali, non riesco più a trovare. Mi assale un senso di frustrazione che non mi appartiene, che non mi fa essere sereno e che mi fa male perché la mia Lazio sta affondando sempre più e io non voglio vederla annaspare nel mare in tempesta.

Mi vengono in mente le tante Lazio che ho avuto il privilegio di ammirare, non solo quelle che hanno vinto tanto e che rimarranno nella storia biancoceleste per sempre, ma soprattutto quelle che hanno lottato stenuamente per non finire in serie C, o in serie B. Squadre fatte da uomini che lottavano su ogni pallone legati da quel sentimento unico che si chiama lazialità.

Lazio tifosi

© Antonio Falaguerra – Lazio Live TV

Il tifoso violentato

Il tifoso della Lazio è stato violentato, offeso, denigrato. Una società che sfiora i 30 mila abbonamenti deve dare alla tifoseria una squadra degna di lottare alla pari con tutte le altre, invece l’indebolimento è sotto gli occhi di tutti e questo sarà un anno difficilissimo da affrontare.

Non voglio entrare nel merito di un calciomercato conclusosi indegnamente, forse lo farò in un altro editoriale, mi soffermo invece sul nostro simbolo, quello che spicca sulla maglia, quello sotto il quale batte il cuore di ogni giocatore che avrà il privilegio di indossarla, un’aquila fiera che oggi è ferita e ha bisogno di cure.

I tifosi gioiscono o criticano ma non tradirebbero mai quel simbolo, per l’aquila lotteranno sempre, perché la lazialità è una cosa seria che vola al di sopra di tutti noi e ci osserva dall’alto della sua maestosità, che ci rende fieri e orgogliosi di essere laziali, che ci spinge ad amare un credo che forse qualcuno non è riuscito mai a incarnare.

Lazio: presente incerto, futuro buio

Sarà un anno difficile, difficilissimo! Il tifoso della Lazio è abituato a soffrire, anche se in questo momento storico in cui si poteva fare e non si è fatto, non è affatto giusto indurre tale sofferenza. No, il tifoso biancoceleste non lo merita affatto, anzi, forse merita di godere pienamente di successi che vedo molto lontani, o quantomeno merita di avere una squadra dignitosa che possa competere alla pari con altri club.

Fratelli laziali, sono rammaricato quanto voi. Oramai viviamo solo di ricordi, di un passato glorioso che cozza fortemente col presente e con un futuro senza futuro. Stasera c’è Lazio Milan e vedremo cosa saremo capaci di fare in campo. Una cosa è certa, la tifoseria farà la sua parte come sempre. Questa è l’unica certezza che ho in questo momento buio.

 

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