Juan Sebastian Veron: uno dei più grandi calciatori dell’era moderna
Juan Sebastian Veron è stato uno dei più grandi calciatori arrivati in Italia tra gli anni Novanta e Duemila. Fu capace di vincere trofei prestigiosi anche con squadre solitamente poco abituate a farlo.
Figlio d’arte, esordì giovanissimo con la maglia dell’Estudiantes, club per cui giocò anche il padre.
Dopo un paio d’anni venne acquistato dal prestigioso Boca Juniors, col quale giocò insieme a Maradona e Caniggia. Nell’estate del 1996, Juan sebastian fa il percorso inverso rispetto ai due compagni e attraversa l’oceano per approdare in Serie A.
Il suo talento non passa inosservato e la Sampdoria di Enrico Mantovani lo acquista per andare a sostituire Clarence Seedorf, passato al Real Madrid. Veron non fa rimpiangere l’asso olandese: la sua tecnica sopraffina, la sua visione di gioco e i suoi lanci d’esterno destro illuminano il centrocampo blucerchiato.
La squadra, allenata da Sven Goran Eriksson, è ricca di campioni come Mihajlovic, Mancini e Karembeu. Si arriva al sesto posto in campionato e Veron diventa un beniamino dei tifosi, impressionati dalle abilità balistiche del suo piede.
Questa sua prima sua stagione a Genova si rivelerà una tappa fondamentale per la sua carriera.
Andrà meno bene l’anno successivo, con Cesar Menotti in panchina. Annata poco prospera sia per il centrocampista argentino che per la squadra, che finisce al nono posto in classifica in campionato.
Calcio: Veron uno dei più grandi calciatori degli ultimi trenta anni
La Brujita, questo il suo soprannome, viene allora acquistato dall’ambizioso Parma di Stefano Tanzi. In una rosa composta da grandi nomi come Buffon, Thuram, Cannavaro, Crespo e Chiesa, “la Luce” diventa il faro della squadra, il regista da cui partono tutte le azioni.
Il Parma del 1998/99, allenato da Alberto Malesani, vivrà quella che probabilmente è la sua miglior stagione, con i ducali competitivi in ogni competizione. In campionato arriverà un quarto posto. I Ducali, però, trionferanno sia in Coppa Italia che in Coppa Uefa, battendo rispettivamente Fiorentina e Olimpique Marsiglia, centrando uno storico double.
Sembra l’inizio di un lungo ciclo, ma in estate Veron lascia a sorpresa l’Emilia e accetta di trasferirsi alla Lazio di Sergio Cragnotti. E’ troppo forte la tentazione di tornare a giocare con Mancini e Mihajlovic e di venire allenati da Eriksson, suoi compagni di viaggio durante la sua prima esperienza italiana.
La Lazio, arrivata seconda per un solo punto l’anno precedente, pare essersi indebolita dopo la cessione di Vieri, ma l’arrivo in casa biancoceleste di Veron e Simeone é determinante per raggiungere l’obiettivo.
I due argentini infatti si riveleranno fondamentali per la clamorosa vittoria in campionato.
Tifosi Lazio: profilo X @officialsslazio
Veron realizza ben 8 reti e mette a segno 11 assist. La Lazio, con Juan Sebastian, conquista il suo storico secondo scudetto, a cui vanno aggiunte la vittoria in Coppa Italia e quella in Supercoppa Europea, contro il Manchester United.
L’annata successiva, nonostante la vittoria della Supercoppa italiana contro l’Inter, si rivelerà meno soddisfacente, con i biancocelesti terzi in campionato. La stagione di Veron è meno performante, a causa di un brutto infortunio ed anche per via dell’esonero di Sven Goran Eriksson.
Per lui, così, arrivano le sirene inglesi. Il Manchester United di Alex Ferguson gli ha messo gli occhi addosso ed è pronto a versare nelle casse dei laziali ben 80 miliardi di lire. Veron lascia l’Italia per andare ad indossare la casacca dei Red Devils.
Juan Sebastian Veron: dalla Lazio alla Premier, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi
Dopo un inizio incoraggiante, con 3 reti e un assist nelle prime quattro gare, Veron inizia a sentire i primi acciacchi. La sua condizione fisica e le sue prestazioni ne risentono. La stampa inizia a mettere in dubbio il suo valore e il suo essere in grado di sostenere i ritmi del calcio inglese.
Nonostante la vittoria in campionato, nella sua seconda stagione in Premier, l’argentino viene ritenuto un acquisto sbagliato. Nell’estate del 2003, dopo soli due anni con lo United, viene ceduto al Chelesa, fortemente voluto dall’allenatore Claudio Ranieri. La stagione si rivela deludente, complice anche un infortunio che gli farà disputare solo 15 partite con la maglia dei Blues.
In suo soccorso, arriverà nuovamente un ex blucerchiato, Roberto Mancini, che lo chiama all’Inter. In nerazzurro, pur non essendo più determinante come un tempo, ritrova continuità. Il talentuoso giocatore contribuisce alle vittorie di ben due Coppe Italia consecutive e di una Supercoppa italiana.
La stagione 2005/2006 è l’ultima in Europa per Veron, che saluta l’Italia per tornare in patria. In Argentina indossa la maglia con cui aveva cominciato, quella dell’Estudiantes.
Sembra essere ormai sul viale del tramonto, ma invece la Brujita vive una seconda giovinezza. Torna a giocare ad alti livelli per ben sei stagioni, vincendo due campionati, la Coppa Libertadores e due titoli di calciatore sudamericano dell’anno.
Dopo la chiusura della carriera di calciatore, Juan inizia una carriera da dirigente che lo porta a diventare, nel 2014, presidente dell’Estudiantes.
Meno fortunata la carriera in Nazionale. Con la Albiceleste Sebastian disputa 72 gare, condite da 9 reti. Prende parte a ben 3 edizioni dei Mondiali ed a una di Coppa America nel 2007, senza però riuscire a vincere.