Ad Auronzo le idee sono ben chiare, Baroni a lavoro per costruire la nuova Lazio
Lazio: Marco Baroni ha già le idee ben chiare, ad Auronzo si lavora a ritmi serrati per costruire una Lazio competitiva che faccia ricredere i delusi tifosi biancocelesti.
Tra una notizia di mercato e l’altra in quel di Auronzo, sotto le Tre Cime di Lavaredo, c’è chi sembra essersi isolato dal resto del mondo pallonaro, e imperterrito e non curandosi di ciò che accade al di là dello Zandengiacomo lavora su schemi e soprattutto sulle menti dei calciatori.
Baroni ha dato il suo diktat, il lavoro principale è sulla velocità di pensiero oltre che delle gambe.
Nei primi giorni, sulle fresche cime venete, il tecnico toscano sta imprimendo il proprio pensiero calcistico ai calciatori biancocelesti.
Vuole una Lazio che giochi al massimo a tre tocchi, una continua ricerca dell’uomo libero su cui scaricare la palla, e lavora maniacalmente sulla posizione che i capitolini devono assumere senza palla.
Il pensiero “Baroniano” non vuole palloni gettati al vento, ragionare, ragionare e ragionare ancora, utilizzare sempre la testa.
Il suo 4-2-3-1 prevede una costruzione dal basso, partendo da una difesa che non “deve” concedere campo e tenere in equilibrio la squadra.
Idee ben chiare, quelle di Baroni che predilige un gioco che attacca lo spazio ed usa le fasce maniacalmente, che sostengono e sostituiscono nel gioco offensivo la punta.
Dal centrocampo in su al massimo due tocchi, vuole per lo più un gioco di prima l‘ex tecnico del Verona, crede ciecamente nelle sue idee e continua a volere giocatori sempre in movimento.
Sarà una Lazio che sembra debba avere il pallino del gioco dalla sua, una Lazio veloce, dinamica ma anche equilibrata.
Ha le idee chiare e sa dove sta andando Baroni, non ci resta che aspettare.
Lazio: ad Auronzo tra sorrisi e contestazioni Baroni prepara la sua Lazio
Lazio: c’è un clima strano nel quartier generale estivo della Lazio, ad Auronzo, ormai la seconda casa biancoceleste si respira un’aria contrastante.
Da una parte i sorrisi e l’emozione dei tanti bambini, piccoli tifosi biancocelesti, che applaudono e cercano foto e autografi dei loro beniamini da custodire gelosamente.
Dall’altra gli striscioni di contestazione contro la società.
Sia ben chiaro, nulla contro allenatore e giocatori recitano le “pezze” dei meravigliosi sostenitori biancocelesti accorsi fin qua su.
Striscioni che hanno un bersaglio ben preciso e che continuano anche a queste altitudini la, pacifica, ma inarrestabile contestazione contro i piani alti biancocelesti.
Un aria divisa nettamente in due quella che si percepisce ad Auronzo.
Due facce della stessa medaglia, due mondi molto vicini ma al contempo altrettanto enormemente distanti tra loro.
Sarà compito della squadra unire i due mondi, costruire un ponte solido che possa riappacificazione un ambiente stanco e scontento.
Vedremo cosa accadrà, di certo è che non sarà facile per Baroni e i suoi ragazzi.