ESCLUSIVA, Stefano Morelli a LLTV: il futuro di Sarri, lo stadio Flaminio e altri argomenti
Esclusiva – Stefano Morelli, giornalista e conduttore radiofonico, è intervenuto in diretta sui canali social di LLTV, esprimendo il suo pensiero sulla situazione attuale della squadra biancoceleste, lasciando anche alcune indiscrezioni legate al mercato, al futuro di Sarri e allo stadio Flaminio.
Stefano Morelli sullo stadio Flaminio
“Per quanto riguarda il Flaminio, nell’ultimo periodo qualcosa sembra essere cambiato in positivo. Dietro le parole di Lotito sembra che una base concreta sia partita. Sarà un percorso molto complicato per svariati motivi, ma rispetto al passato il presidente sembra aver aperto al discorso Flaminio”.
“Io mi auguro che, Flaminio o no, la Lazio abbia il suo stadio di propietà per poter riuscire a competere con le altre realtà del campionato. Ci sono squadre rispetto a noi, come l’Atalanta, che hanno più disponibilità a livello economico. Le sensazioni sono positive ma dalle parole bisogna passare ai fatti”.
Stefano Morelli su Sarri e il possibile esonero
“Secondo me Sarri può ancora ambire a panchine importanti. Ci sono club della Premier League che lo hanno corteggiato, bisogna capire se lui abbia ancora voglia di allenare a grandi livelli. Il mister, lo scorso anno, ha rifiutato un club molto importante per rimanere alla Lazio e reputa, quella con la squadra biancoceleste, una sfida stimolante. Per le casse di una società come la Lazio pagare l’esonero di Sarri costerebbe tanto, ma a decidere è Lotito, se lui pensa sia necessario esonerare il mister, deve farlo”.
Morelli e il futuro di Felipe Anderson
“Felipe Anderson, secondo voci vicine, sembra aver già trovato l’accordo con la Juventus. Ricordo quando atterrò a Fiumicino la prima volta, io ero lì e lui arrivò vestito di tutto punto perché venire in Europa, per la sua carriera, era importantissimo”.
“È molto legato alla Lazio ma quando ci sono di mezzo soldi e famiglia non è facile decidere, sicuramente lui non è felice di lasciare i biancocelesti, ma la situazione è ormai compromessa. Sul valore del giocatore, la sua discontinuità fa parte del bagaglio tecnico, come dice Sarri, se non spegnesse l’interruttore ogni tanto, non giocherebbe con la maglia biancoceleste. Io gli auguro di andare a giocare in una squadra come la Juventus e che la Lazio possa trovare sul mercato un sostituto degno di nota. Il rammarico è quello perderlo a zero ma sappiamo che la Lazio sta sondando diversi profili per sostituirlo”.
Morelli e l’idea del cambio modulo
“Sul tema del cambio modulo si parla tantissimo, non è tanto il problema di cambiare modulo ma è come lo si interpreta. Ad esempio il 4-3-3 della Fiorentina è molto diverso. La Lazio di Sarri è prettamente difensiva, non facciamoci ingannare dal ‘sarrismo’ visto a Napoli che era di marca offensiva. La squadra biancoceleste bada prima di tutto a non prenderle e poi cercare di segnare. Io non credo che lui cambi ideologia prima di fine anno, si arriverà fino a giugno e poi si vedrà”.
Morelli e le aspettative per il finale di stagione
“Io penso che la Lazio continuerà sulla falsa riga di quanto successo fino ad ora a meno che non accada nulla di clamoroso. La squadra è codificata in quel modo e rimarrà tale. Il secondo posto dello scorso anno ha illuso tanto, sia noi tifosi che la proprietà. Le prestazioni attuali della Lazio sono in linea con il reale valore della squadra, è anche difficile fare pronostici con una classifica così corta”.
“C’è la semifinale di Coppa Italia che è un grande obiettivo da seguire. Io non dico che la Lazio sia una squadra scarsa ma è di medio-alto livello. Ci sono squadre sicuramente più forti come Juventus, Milan, Inter e Napoli. Secondo me gridare al quarto posto significa dare a questi ragazzi anche troppe pressioni. Quando Sarri parla di ‘miracolo’ lo fa per togliere un po’ di pressione ai suoi ragazzi. Se la Lazio arriva quarta fa più di quello che ha nel proprio bagaglio, la realtà è questa”.
Esclusiva LLTV, Morelli: “Pessimista sul futuro di Sarri“
Il futuro di Zaccagni e Sarri
“Zaccagni è un giocatore che adoro, uno dei pochi ‘europeisti’ che abbiamo. Non è un caso che senza di lui la Lazio ha giocato le partite peggiori. So che Mourinho, lo scorso anno, era molto preoccupato sulle sue condizioni prima di un derby, perché lo temeva. La Fiorentina a gennaio ha offerto 30 milioni di euro per il calciatore, rifiutati da Lotito, ma sicuramente avrà altre squadre che presto si presenteranno alla porta. Ad un anno dalla scadenza la mia preoccupazione è quella di perderlo a zero”.
“Sono pessimista sulla permanenza di Sarri. In cuor suo, secondo me, sa di aver raggiunto il massimo con la Lazio, per me le strade si divideranno a fine stagione, sapendo anche che ci sono diverse squadre dietro di lui. Per il futuro mi piacciono gli allenatori ‘giochisti’ come Italiano o Palladino, profili che vogliono sempre fare la loro partita a prescindere dall’avversario. Oppure Thiago Motta, che ha carattere, esperienza sul campo e sa fare bene un po’ tutte le fasi di gioco”.
Motivi di una stagione anonima
“I problemi alla base sono legati al ritardo sul mercato estivo ed al livello dei calciatori che può permettersi la società. Il prodotto finito la Lazio non lo valuta, perché Lotito fiuta l’affare di un giovane che può rivendere piuttosto che un calciatore di 30 anni che nel tempo può perdere valore di mercato. Rispetto allo scorso anno io non vedo una grande differenza a livello di gioco. Nel campionato passato la Lazio era più cinica davanti e aveva una migliore fase difensiva, ma sul piano del gioco è cambiato poco”.