Cultura, informazione e calcio: la generazione “Gianni Brera” si informava leggendo
La mia generazione si informava sulle vicende calcistiche leggendo pezzi di inestimabile levatura, scritti da Gianni Brera e da altri grandi del giornalismo. Chi scrive, da under 12, iniziò a seguire il calcio leggendo i pezzi di Cucci e di Rognoni sul mitico Guerin Sportivo.
La società odierna è una società in cui si viene bombardati dalle informazioni ma, al contempo, la formazione culturale é poco curata. Diventa difficile districarsi in un mare di false notizie o, soprattutto, di notizie manipolate.
In passato si potevano ammirare gli elaborati di maestri del giornalismo. Gianni Brera con i suoi “brerismi” ha fatto scuola. I ragazzi di oggi non sanno che, termini comuni come “centrocampista”, “goleador”, “palla gol”, “libero”, “disimpegnare” o “rifinitura” sono stati partoriti dalla penna del “Giuanin”. I suoi pezzi erano e sono letteratura, arte e storia.
Naturalmente in passato non c’era il monopolio di Gianni Brera, come oggi non c’è il monopolio di Pedullà, Schira, Di Marzio ed altri.
La generazione Internet é differente da quella “Gianni Brera”
L’ultima generazione, non quella Gianni Brera, si (in)forma leggendo pochi libri e giornali, basando il proprio sapere essenzialmente da internet. Nel marasma della Rete, ahi me, ci sono siti di analisi di indubbia qualità. Al tempo stesso vi sono giornalisti di indubbio valore, ma restano degli autori di nicchia. La differenza sostanziale con i decenni precedenti è che, anni fa, veniva privilegiata l’informazione di qualità.
Gli editoriali venivano letti, i giornalisti che scrivevano con passione avevano la soddisfazione di essere commentati e seguiti con attenzione. Adesso siamo nell’epoca dei click, dell’informazione prêt-à-porter, della mancanza di spirito critico. Le generazioni passate di giornalisti pullulavano di persone magari non eccelse nell’eloquio, ma decisamente in grado di ben ragionare.
Adesso vanno per la maggiore pagine come Calciatori Brutti e i loro epigoni. Non tutta l’informazione di queste pagine è scadente. Strappano anche una risata con discreta frequenza. Purtroppo si tratta principalmente di post veloci e acchiappa-click. Il problema è che il fruitore predilige un post “populista” di tre righe, post di cattivo gusto e scritti all’insegna dei luoghi comuni. Mica arguti e pungenti come quelli di Gianni Brera!
Gianni Brera soprannominò Riva “Rombo di Tuono”, un mito della mia generazione
La generazione “Gianni Brera” si informava leggendo e praticando più Sport all’aria aperta, curando la mente quanto il corpo. L’informazione sportiva attuale si sta avviando verso il fondo, fermo restando alcune eccellenze. Siamo in un’epoca di decadenza, culturale e valoriale. Se Gianni Brera fosse vivo, oggi resterebbe un prodotto di nicchia. I giovani lo troverebbero sicuramente pedante, barocco e poco divertente.
Bah; forse hanno ragione loro che stanno “H 24” davanti ai tablet e PC. Certo, chi scrive é un vecchio dinosauro, un reietto della generazione Chinaglia, ma almeno lasciatemi aborrire il gusto dell’orrido e fatemi ricordare i “pezzi” del Guerin Sportivo!
(Fonte: il Laziale ottuagenario)