Maurizio Sarri: dalla prima categoria alla Lazio
Gli ultimi anni della carriera da calciatore, il prossimo allenatore della Lazio li ha fatti a Stia, in prima categoria. Durante il campionato, a Maurizio Sarri, chiesero anche di allenare; aveva 31 anni ed una certa predisposizione a dirigere.
Predestinato. Una volta, con gli allievi del Figline, dovevano giocare la domenica mattina una partita importante. Il sabato l’allenatore litigò violentemente col presidente e si dimise. Per solidarietà con lui se ne andarono anche i dirigenti accompagnatori e tutti gli adulti. Per fortuna restò l’autista del pullman.
Insomma andarono al campo degli avversari e Maurizio fece tutto. Decise la formazione, scrisse la nota e disse all’arbitro che l’allenatore purtroppo non poteva esserci perché si era sentito male ed era rimasto in pullman. Aveva 15 anni e vinse anche quella partita.
Dallo Stia, Maurizio passò al Monte San Savino e vinse tutti i campionati passando dall’Eccellenza alla Serie C. All’epoca lavorava in banca, però a quel punto doveva decidere: o il calcio o la banca, e scelse il calcio, non senza sofferenza.
Maurizio Sarri: il Profeta della bellezza, dalla prima Categoria alla Lazio
Il calcio, come tutto, richiede analisi, impegno assoluto, pensiero, riflessione oltre all’esperienza vissuta.
Maurizio ha letto molto sulla tecnica e gli capita ancora di passare ore chiuse in una stanza a pensare a uno schema, a come sfruttare nel modo migliore le palle inattive. Ma è un pensiero in movimento, non fisso.
Il mister ha cambiato il modo di pensare rispetto a 10 anni fa, dove era più portato a pensare che la tattica fosse un valore assoluto.
Ora il “Comandante” ha compreso che il bambino che c’è in ogni giocatore non va mai spento. “Quando un giocatore si diverte rende il doppio, ed è uno spettacolo meraviglioso”.
Lazio simbolo aquila
Ora, dopo un anno di riflessione, si ritorna a riaprire un libro incompiuto. La fantasia al potere, la grande bellezza ritorneranno a risplendere sui campi della Serie A.
Hasta la vittoria, comandante!
(Fonte: Maurizio Sarri)