Il problema della Lazio é quello di tirare in porta
La Lazio ha un grosso problema, molto semplice e facile da individuare: quello di tirare in porta. Attenzione, non quello di segnare, ma proprio a calciare nello specchio della porta avversaria. É la 17 esima in serie A per numero di tiri in porta!
Pur non essendo un tecnico, ho provato ad analizzare tatticamente e tecnicamente i motivi.
Partiamo dai singoli, é evidente che c’è un’involuzione di tutti. Zaccagni, Anderson, Immobile, Luis Alberto, Pedro, sono l’ombra dei giocatori degli scorsi anni.
Isaksen ci sta provando, Castellanos è troppo isolato in avanti e mal servito per essere giudicato completamente.
Tatticamente, per il sottoscritto, questo è il vero problema: la causa di questa scarsità di tiri.
Partiamo dal principio, la Lazio non riempie mai l’area e questo ovviamente incide poi sulle occasioni create. Non riempiamo l’area per caratteristiche dei giocatori, perché Anderson e Zaccagni rimangono sempre molto esterni. I centrocampisti, poi, non hanno nell’inserimento la loro dote primaria. Gli unici che la hanno, sono Vecino e Kamada, entrambi non titolari, anzi soprattutto il giapponese ormai fuori dai giochi.
Abbiamo tutti giocatori che non si muovono senza palla attaccando gli spazi, ma vogliono la sfera sui piedi. Pensiamo a Luis Alberto e Guendouzi, pensando ai centrocampisti, ma anche allo stesso Castellanos.
Dal problema del tirare in porta alla mancanza di passo
Altro problema è la grande lentezza e mancanza di passo. A confronto dello scorso anno, quando rubiamo palla ci mettiamo una vita per andare in avanti, permettendo alle difese di rientrare con estrema facilità. Fare gol, poi, diventa più complicato.
Non può essere dimenticato, il giocare con un terzino in meno in fase offensiva (ma anche difensiva). Marusic è ormai a fine corsa, ma nonostante ciò è titolare fisso ed é sempre un uomo in meno quando attacchiamo.
Questi problemi tattici e tecnici dei singoli sono evidenti da inizio stagione ma il nostro allenatore ancora non ha trovato delle adeguate contromisure. Sarri preferisce mantenere la solidità difensiva e sperare che alla fine gli avversari facciano un errore (vedi derby); in alternativa augurarsi un colpo dei singoli (Vecino a Udine e Felipe/Luis Alberto col Lecce).
Sarebbe fondamentale un intervento già adesso nel mercato per anticipare l’estate, con un terzino, un esterno di attacco, e un interno di centrocampo offensivo. Ma queste sono idee strampalate di un Laziale ottuagenario. Forse é meglio andar a “controllare” i cantieri o dare le crocchette ai gatti nei giardini pubblici.