Lazio: parla l’ex preparatore dei portieri Grigioni
Una bellissima intervista quella rilasciata ai microfoni di Radiosei dall’ex preparatore dei portieri in casa Lazio, Adalberto Grigioni, che ha allenato grandissimi numeri uno nei suoi 19 anni di militanza in biancoceleste. Ecco uno stralcio delle sue parole;
“Ivan è molto tempo che gli facevo la corte, con lui parlavo spesso quando ci incontravamo. Non avevo dubbi perché lui è freddo e determinato, molto sicuro di sé stesso. Venire a giocare da La Spezia alla Lazio, partite di livello, non è facile. Tecnicamente si migliora, le partite della Lazio sono diverse rispetto a quelle delle squadre in cui ha giocato. Il preparatore incide sulla scelta dei portieri? Posso dire solo che la Lazio mi ha chiesto sempre un giudizio. Luis, io credo in lui. Si è trovato in un momento in cui era sfiduciato, ha bisogno di molta fiducia. L’anno prima di venire è stato uno dei migliori in Spagna. Non credo che sia quello che abbiamo visto, ma che abbia grandissimi margini e buone qualità per emergere”.
“Carnesecchi sembrava dovesse venire da noi. Meret è un grande portiere solo che è molto timidino. Donnarumma ha alti e bassi perché c’è una base di presunzione che poi paghi su palcoscenici di grande livello. Sensazione che mi hanno confermato anche altre persone. Un conto è lavorare con umiltà, ti rimane tutto dentro. La presunzione non aiuta”
“Che tipo di preparazione abbiamo in Italia? Siamo stati maniacali con la tecnica. Adesso c’è un cambio di allenamento, il portiere deve partecipare di più. Deve essere compatto con la squadra. Noi italiani come scuola portieri siamo i migliori al mondo, oltre a insegnare la tecnica correggiamo tantissimo. All’estero pensavo più all’efficacia che alla correzione. Abbiamo avuto un momento in cui abbiamo perso la direzione, soprattutto i giovani”.