Lo scudetto della Lazio del 1974 è stato un caso? No, ecco perchè

Lazio e lo scudetto del 1974 nato dal caso…  –  Questo articolo era nato già diversi giorni fa nella mente del sottoscritto, in vista dei festeggiamenti del cinquantenario dello scudetto del 1974. Lo scopo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, era proprio quello di dimostrare con i fatti che quello straordinario evento culminato con la vittoria del maggio 1974 non era assolutamente casuale, ma frutto di una eccezionale programmazione.

Tommaso Maestrelli

Poi, le parole del presidente

Che si sappia, da allora e tantomeno oggi, non c’è stato mai nessuno che abbia messo in dubbio la programmazione di quello scudetto, neanche il cuginetto più simpatico e provocatore. Perchè? Perchè sono i fatti e le tempistiche del periodo interessato che comprovano ciò. Lungi da noi mitizzare o far vedere oro dove non c’è oro. E neanche vogliamo difendere con occhi bendati dalla faziosità ciò che avvenne allora.

Riportiamo ai nostri lettori e con l’occasione, paradossalmente, rispondiamo a colui che dovrebbe rappresentare e salvaguardare la storia del club. Ecco perchè quello scudetto non fu dettato dal caso. Parliamo di fatti:

Arco temporale

Intanto l’arco temporale di quella squadra ai vertici del calcio italiano è da ripartirsi in 3 stagioni. Sebbene neopromossa, quella Lazio cominciò subito forte.

Stagione 1972-73: sin dalle prime partite, fu sempre ai vertici della classifica. Non solo: alla fine del primo tempo dell’ultima partita di campionato (Napoli-Lazio) era campione d’Italia, visti i risultati degli altri campi. Alla fine di quella stagione arrivò terza a 2 punti dalla prima.

Stagione 1973-74: sempre agli apici della classifica, finì a detta di tutti meritatamente campione d’Italia.

Stagione 1974-75: alla fine la Lazio giunse quarta

Mario Frustalupi / foto profilo X SS Lazio

La programmazione di quella squadra

La programmazione di quella squadra fu meticolosa e studiata nel tempo, con giusti innesti nei giusti tempi. Ricordiamo anche la capacità di quello staff tecnico, che andò a trovare giocatori di grande livello non da squadre titolate o di primario standing. Questo avvalora la grandissima competenza e lo straordinario lavoro che in quegli anni caratterizzò anche la società e non solo i giocatori. Una programmazione che non ha eguali nella storia della Lazio, tantomeno nella storia di questi ultimi 20 anni. Gli anni di Cragnotti furono sicuramente importanti, ma lì chiaramente i capitali investiti in quella Lazio non possono essere messi in competizione con quelli dell’epoca di Lenzini, che non poteva avvalersi, va detto, neanche dei diritti televisivi.

Di seguito riportiamo cognomi, età, squadra di provenienza e anno di arrivo della rosa dello scudetto:

Pulici, 27,  Novara, 1972   –  Petrelli, 28, Roma, 1972  –  Martini, 22, Livorno, 1971  – Wilson, 24, Internapoli, 1969  –  Oddi, 19,  Almas Roma, 1967   –   Nanni, 21, Trapani, 1969  –  Garlaschelli, 22, Como, 1972  –  Re Cecconi, 24, Foggia, 1972  –  Chinaglia,  22, Internapoli,  1969  –  Frustalupi, 30, Inter, 1972  –  D’amico, giovanili Lazio  –  Manservisi, 26, Napoli, 1970  –  Moriggi, 24, Alessandria, 1970   –   Facco, 22, Inter, 1968.