Calcio e passione: dalla Lega Pro con furore … Il ritorno del Lecco in serie B
Per noi, “viziati” del calcio, che siamo appassionati e innamorati di squadre che calcano il palcoscenico più importante e che frequentano l’Europa dei “ricchi”, sembra tutto facile e dovuto.
Ma c’è un calcio fatto di uguale passione, di amore eterno, di sacrifici inenarrabili fatti da persone che sognano una salvezza o una promozione in Lega Pro o in serie D. Questo amore, spessissimo avaro di soddisfazioni, merita profondo rispetto da chi ama questo sport.
Oggi, però, parliamo di una festa! Di un ritorno in serie B dopo 50 lunghi anni.
Quel bambino di tanti anni fa
Niente resta più impresso nella mente, delle cose che hai vissuto da bambino nei primi 10 anni di vita. Nel mio caso, il decennio è quello degli anni ’60.
Quel ragazzino che andava allo stadio raramente, poteva vivere il calcio solo pochi minuti la domenica in tv, perché allora funzionava così.
Le maglie
E allora, ti innamoravi facilmente di imprese importanti ma anche e soprattutto delle maglie delle squadre, scoperte qua e là, anche nell’album delle figurine.
Allora, il loro fascino, era lindo e puro, in un calcio ancora scevro da sponsor tecnici assatanati di “mercato” e di scarabocchi “alternativi”.
In quegli anni indimenticabili erano stampate nel mio cuore, dopo la maglia celeste della mia Lazio, diverse maglie di squadre “top”, come l’Ajax e il Celtic. E poi, quella maglia stupenda della Sampdoria.
La maglia blu celeste
Ma c’era un’altra maglia che adoravo. L’accoppiamento di colori è straordinario. Quelle strisce verticali blu e celesti, molto vicine ai colori della mia passione, sono uniche, considerando anche il calcio internazionale. Ogni volta che le trovavo nella raccolta di figurine, era una festa.
Il suo simbolo poi, l’aquila ad ali spiegate che afferra un pallone, accresceva di molto le mie simpatie.
Parliamo del Lecco, o meglio “Calcio Lecco 1912”, squadra ritornata ieri in serie B dopo 50 anni. Quella festa alla fine della partita, mi ha fatto tornare bambino.
Lo stadio
Torna la serie B alla “bomboniera” del “Rigamonti Ceppi”, con capienza di 4.997 spettatori. Lo stadio di erba sintetica, è dedicato a Mario Rigamonti, giocatore del Grande Torino e prim’ancora del Lecco. Nonché a Mario Ceppi, presidente del Lecco più vincente nella sua storia. Sotto la sua guida, il Lecco ha vissuto, tra l’altro, le sue uniche tre stagioni di serie A, l’ultima nel 1966-67 (fonte calciolecco1912.com).
Torna il derby
Torna il derby col Como, il derby “lacustre” che è anche il derby della storia tra Manzoni e Alessandro Volta (fonte derbyderbyderby.it). Lo scontro, molto sentito tra le tifoserie, accenderà ulteriormente i riflettori sul prossimo campionato di Serie B, qualora ce ne fosse bisogno.
50 anni di passione senza la serie B
Vedere quei ragazzi in curva stendere le loro sciarpe e sventolare le bandiere, mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Il loro entusiasmo e la loro felicità è quella di ragazzi che non hanno mai visto la serie B, perché troppo giovani per tornare con la mente ai loro “eroi” anni ’60.
Immagino anche gli appassionati più attempati come me in tribuna, che invece se la ricordano la serie B. Sono certo che, con lo sguardo vissuto e i capelli bianchi, avranno versato la loro lacrima fatta di amore e di ricordi, ma soprattutto di gioia.
E allora, bravi bagai (ragazzi). Bentornati in serie B e … ad maiora!