I campi di gioco della storia: Lazio dal Parco dei Daini alla Rondinella
I campi di gioco della storia. Lazio alla Rondinella – Siamo arrivati al terzo appuntamento con la storia. Per rileggere i due precedenti articoli cliccare qui per il primo (Piazza d’Armi) e qui per il secondo (Parco dei Daini)
Ma dove eravamo rimasti? Alla povera moglie del Prefetto di Roma che si era presa una bella pallonata in faccia dai “maledetti laziali” che giocavano al Parco dei Daini.
A parte l’umorismo, con i palloni di allora non si scherzava assolutamente e la gentile signora, dopo la “cura”, probabilmente, qualche conseguenza sui tratti somatici dovrebbe averla avuta.
LO SFRATTO
Ma insomma, questa storia ha dimostrato anche che noi, che siamo il paese della lunga e noiosa burocrazia, siamo riusciti in un giorno solo a far firmare un decreto di sfratto a qualcuno. Quando c’è la volontà si può tutto, a quanto pare…
Tornando seri, il problema della Lazio era grosso. La dirigenza doveva immediatamente trovare un campo dove giocare le proprie partite in attesa di una sistemazione definitiva.
L’occasione arrivò quando l’irrefrenabile presidente Ballerini acquisì in concessione una zona verde nel più periferico (per i tempi di allora) quartiere Flaminio.
I campi di gioco della storia: la Lazio alla RONDINELLA
DOVE: Ai piedi del colle di via Monti Parioli / via Valentino, c’era una piana di campi che arrivavano fino al fiume. Allora, quindi agli inizi della seconda decade del diciannovesimo secolo, fu cominciato a costruire lo Stadio Nazionale, proprio dove ora c’è il Flaminio (ricordiamo che lo stadio Olimpico ancora non esisteva). Per il resto, la zona era rappresentata da estesi campi e galoppatoi, inframmezzati da qualche casa di tipo rurale, come si potrà vedere nell’immagine successiva.
Per capirci, stiamo parlando della attuale zona dei parcheggi dello stadio Flaminio, del Palazzetto dello sport di viale Tiziano e del villaggio Olimpico, che allora, ovviamente non c’era.
Immagine tratta dal sito Laziowiki.org. In primo piano lo stadio Nazionale dopo la ristrutturazione del 1927, quando fu chiamato “Stadio Nazionale del Partito Fascista“. Subito dietro a sinistra c’è lo stadio della Rondinella.
PERCHE’ “LA RONDINELLA”
Il nome “la Rondinella” derivava da un vicolo della zona così chiamato perchè nei paraggi, campeggiava una grande insegna di una vecchia osteria dell’800, a forma di rondine.
I campi di gioco della Lazio – LA RONDINELLA, LA STORIA
Il campo, che col tempo divenne stadio, arrivò ad una capienza massima di circa 15.000 / 20.000 posti.
QUANDO: il campo divenne quindi attivo sin dal 1914 e segnò profondamente la storia del club di quegli anni, fino a radicarsi profondamente nella zona, tenuto conto anche della vicinanza dello Stadio Nazionale, poi diventato Flaminio.
La Lazio esordì alla Rondinella il primo novembre del 1914 con una vittoria per 3 a 2 sulla malcapitata Audace. Quindi, quello stadio fece da corollario alla famosa stagione 1914-1915 di cui adesso l’Avvocato Mignogna richiede da tempo il riconoscimento dello scudetto ex equo con il Genoa, per le vicende di quella stagione alle porte della prima guerra mondiale.
LA GRANDE GUERRA
Purtroppo, molti atleti nuovi inquilini di quello storico campo, non fecero ritorno, e la Lazio, con signorilità, concesse l’utilizzo del campo a fini di supporto, trasformandolo in orto di guerra.
La ristrutturazione che ne seguì dopo il 1918 regalò una struttura migliorata e più accogliente.
Immagine tratta dal sito Laziowiki.org. Lo stadio la Rondinella nel 1929, durante un Lazio-Juventus.
I campi di gioco della storia. La Lazio – TEMPI
La Lazio quindi giocò alla Rondinella dal 1914 al 1930. Infatti, lo stadio Nazionale, ristrutturato nel 1927 e diventato “Stadio Nazionale del Partito Fascista“, fu, dal 1930, il campo di gioco della Lazio e della Roma. Ma lo stadio della Rondinella, lì accanto, rimase come struttura di allenamento per la S.S. Lazio fino al 1958.
Altra immagine tratta dal sito Laziowiki.org. Interessante questa foto che riporta, nel 1959, la fine dei lavori di costruzione dello stadio Flaminio e il Palasport di viale Tiziano. Proprio in mezzo, c’è quel che resta del campo della Rondinella, poco prima di essere trasformato nell’area di parcheggio.
I campi gioco della storia. la Lazio e la Rondinella – RICAPITOLANDO
I campi della storia:
- dal 1901 al 1905 il campo a Piazza d’Armi (quartiere della Vittoria / Prati)
- dal 1905 al 1913 il campo al Parco dei Daini (Villa Borghese)
- dal 1914 al 1930 il campo della Rondinella (quartiere Flaminio), che rimase campo di allenamento fino al 1958
Vi rimandiamo al prossimo articolo, quando affronteremo il passaggio successivo alle nuove strutture in costruzione, ma abbandonando un luogo che ha rapito i cuori degli atleti e dei tifosi della prima metà del secolo diciannovesimo.
Fonte Laziowiki.org