Lazio: a Formello tutto ribolle e tanto traballa per i calciatori di Baroni
A Formello, per la Lazio, tutto ribolle e tanto traballa; tipico del sottosopra che spesso ribalta la realtà e che rimanda pericolosi presagi più che buoni auspici. Inizialmente è stata una pausa agitata, partita col secondo stiramento di Castellanos, con la partenza e il ritorno lampo di Tavares dalla nazionale, la sua presenza è diventata saltuaria come si temeva che potesse diventare. La pausa, poi, è proseguita con i confronti e i moniti interni tra Lotito, Fabiani e Baroni. Anche con ammonimenti esterni. Poi l’operazione improvvisa (?) di Patric comunicata personalmente nella tarda sera di martedì.
Infine, il reintegro di Pellegrini, più per necessità che per convinzione del Mister. Casus belli il tracollo di Bologna, casi bollenti un po’ tutti gli altri.
Con il ritorno di quasi tutti i nazionali (ultimo arrivato Dia), s’è iniziato a pensare alla ripresa. Baroni ha rivisto la squadra dopo dieci giorni, momento utile per guardare i suoi uomini negli occhi e dare il via ad un patto della riscossa. Vai con l’allenamento di ripresa ed un veloce raffronto su ciò che è stato e su ciò che dovrà essere.
Baroni ha trasmesso i concetti motivazionali che gli sono più cari. Ad inizio pausa era finito a processo il tecnico, raggiunto da Lotito a Formello. Dal confronto è nata la necessità di rilanciare il turnover per evitare sovraccarichi e di valorizzare l’acquisto di Belahyane. Tutti punti caldeggiati dalla Governance. Da qui a lunedì ci sarà modo di rivolgere anche un chiaro invito alla squadra, il presidente potrebbe tornare a Formello domenica, alla vigilia di Lazio-Toro (il Senato é chiuso). Baroni si è assunto le colpe a Bologna, non può essere un alibi per i giocatori. La Dirigenza contesta due punti: l’atteggiamento del Dall’Ara e la svagatezza dei nazionali causata dalle convocazioni per gli impegni successivi. Ohibò.
Lazio: tutto ribolle nella pentola di Formello
Ma il bello del Club biancoceleste, quando volge alla crisi, è la sua irriducibilità. Le permette di rifiorire nei momenti cruciali. Se lo augurano tutti, la Dirigenza, Baroni ed i Supporters.
Lazio-Viktoria Plzen
La prima reazione è attesa per lunedì, anteprima di un mese di fuoco. Lo sconquasso dopo Bologna è stato forte e lo sfarinamento dei muscoli ha aggiunto preoccupazione. Preoccupano gli stop ripetuti di Taty, Tavares e Patric che non aiutano l’allenatore ad avere la squadra di nuovo al completo. E’ assurdo dover rinunciare di nuovo all’unico centravanti essenziale, sacrificato nel ritorno col Plzen. E’ stato un grave danno.
Conclusione: vedere la fine dell’imbuto. Nello spogliatoio della Lazio parlano tutti di 9 finali di campionato e del sogno di raggiungere la finale di Bilbao in Europa League. L’arrampicata s’è capovolta in picchiata: serve un ribaltamento al contrario. Avanti tutta, indietro tutta. E’ andata così da inizio Campionato ad oggi, il finale determinerà il futuro di Baroni e il mercato estivo.
Certe frizioni non sono di certo ricomposte; sono pendenti, ma non è il momento di affrontarle. Le forze contrarie (non si pensi alla Fisica) devono diventare forze unite per non rovinare il lavoro sorprendente di inizio Campionato. “E’ sempre vero anche il contrario”, l’aforisma di Longanesi sembra tagliato su misura per la Lazio che ti fa credere a tutto e al contrario di tutto.
Avanti Laziali. Non ci resta che vincere!