Roma-Lazio, la città eterna pronta a vivere la sua eterna battaglia fra il bene e il male
Roma Lazio, la città eterna e la sua battaglia – Ed eccoci qua, ancora contro. Due mondi diversi, due modi diversi di intendere la vita, di affrontarla, di interpretare una opportunità. Due poli opposti, due personalità, istrionica e sfacciata una, e l’altra più pacata e autocritica. Il tutto, in una eterna lotta, sempre fianco al fianco al nemico, in un “déjà vu” di una vita.
AVVERSARI E NEMICI
Già, il nemico, si perchè noi sappiamo bene di avere tanti avversari, ma poi ci sono i nemici. Quelli di cui non ti puoi fidare. Quelli con cui non ti puoi sedere neanche al tavolo per una pizza o per una discussione o per una transazione di qualsivoglia natura.
Sono loro, che mi trovo spesso nei pensieri e nei ricordi. Quel muro dai colori dell’inferno, in quello stadio che ha visto vittorie, sconfitte, pagine epiche di trionfi indelebili come quello del 26 maggio. Di cui noi laziali non dobbiamo neanche ricordare l’anno, basta la data.
NEL RICORDO DEL 28 OTTOBRE
Ma anche “il giorno della vergogna” vissuto in prima persona. Vigliacchi, tanti, troppi, vestiti in abiti civili e non, inermi, impassibili di fronte a ciò che prevedibilmente dopo ore di obbrobriosi tentativi e di colpevole passività di tanti, sfociò in quel maledetto 28 ottobre. Quei vigliacchi, troppi, che gridavano “olè” ad ogni partenza di quei razzi maledetti sono stampati dentro la mia memoria…
Troppi quelli con la sciarpa al collo, e gli altri, ugualmente colpevoli, in silenzio, inermi ad assistere a quella infamia che ancora oggi troppo pochi ricordano come uno dei giorni più “bassi” della storia di Roma. Forse perchè nelle redazioni dei giornali o televisive un articolo o un servizio del genere non fa “audience”, già, l’audience…
CI SIAMO ANCORA
Ci siamo ancora, e stasera saremo ancora lì, a difendere la nostra città dall’invasione barbarica. Dai colori dell’inferno contro i colori del cielo, nella città eterna, sede dell’ambasciatore di Dio in terra.
Come scozzesi in terra inglese, Sparta contro Atene, Romani contro i barbari. In una eterna storica battaglia, di padre in figlio.
Siamo ancora qui, soldati, crociati, col nostro amato simbolo della padrona dei cieli. Siamo ancora qui, e non molleremo di un centimetro! Paladini di una fede pura. Primi, per storia e per valori. Siamo e saremo sempre il vostro incubo peggiore.
Avanti Lazio, avanti cuori biancocelesti, avanti, mio eterno amore!