La Nazionale italiana non si riconosce più. Basta riflettere: è il momento di agire
Nazionale italiana – La netta sconfitta di ieri sera contro la Norvegia, 3 a 0 il risultato finale, ha aperto una crisi profonda nel movimento calcistico del bel paese. Forse, sarebbe meglio dire che la crisi era in atto da tempo e non si è fatto nulla per rimediare. Peggio ancora, qualcuno ha chiuso gli occhi facendo finta di niente, sperando in una sterzata d’orgoglio che non è mai avvenuta.
L’Italia rischia grosso! Una partenza così nelle qualificazioni ai mondiali costringerà gli azzurri a vincere obbligatoriamente tutte le partite, cosa difficile da credere vista la pessima figura di ieri. La nazionale italiana non partecipa al mondiale già da due edizioni, ora rischia la terza. Inaccettabile! Ci sono bambini che non hanno mai visto l’Italia ad un mondiale. Incredibile ma vero. Il nostro calcio è rimasto indietro, altre nazioni sono invece cresciute e adesso bisogna farci i conti.
Ciro Immobile / foto profilo X ss lazio
A livello di club sono sporadiche le vittorie in Europa, Roma e Atalanta sono le uniche ad aver vinto un trofeo nell’ultimo periodo e la finale di Champions raggiunta dall’Inter sappiamo tutti com’è andata. Non bisogna dimenticare neanche le tante volte in cui si accusavano alcuni calciatori di non onorare la maglia azzurra. Noi laziali ne sappiamo qualcosa quando Ciro Immobile veniva costantemente massacrato dai media.
Allora di chi è la colpa? Abbiamo visto che serve a poco cambiare allenatori su allenatori. Forse serve un bagno d’umiltà dei vertici calcistici nazionali, un’ammissione di colpa che tarda ad arrivare. L’Italia si trascina nei ricordi e non sta al passo coi tempi. Basta guardare la situazione stadi, una situazione a dir poco grottesca. Molti paesi ammodernano i loro impianti e incentivano le società ad investire in stadi di proprietà. Nel paese del sole per fare uno stadio devi pregare nell’ allineamento astrale.
Da rivedere è anche l’aspetto atletico, fisico e mentale. Il PSG ha annientato l’Inter dimostrando freschezza in ogni fondamentale. In Italia trasciniamo le gambe, siamo stanchi e falliamo gli appuntamenti importanti. Così non si può andare avanti, anche al netto del fatto che i club pagano profumatamente i giocatori. Non so se l’ennesimo schiaffo di ieri abbia aperto gli occhi a chi deve agire. Certo è che la fiducia è venuta meno da tempo.