Lazio: il comandante conosce la rotta per tornare a vincere

Lazio – Nella vita di ognuno di noi, c’è una data che segna un’evento importante, un passaggio da una situazione statica ad un’opportunità per migliorarsi.

Bene, per la Lazio questa data porta al 9 giugno 2021, il giorno che apre le porte, ufficialmente, all’era biancoceleste di Maurizio Sarri.

Il Comandante, come viene chiamato da tifosi e media, porta con se un palmares di tutto rispetto, con un campionato e una Europa League vinti rispettivamente con Juventus e Chelsea. Quello che più risalta di lui però, è il suo modo di vedere e vivere il calcio.

Maurizio Sarri è il classico uomo di campo, isolato dal mondo virtuale, concentrato appieno su schemi tecnici e tattici, fatti studiare maniacalmente ai suoi ragazzi.

Maurizio Sarri – Andrea Staccioli / Insidefoto

La sua presentazione nella prima conferenza stampa da allenatore della Lazio parla per lui:”Il primo obiettivo sarà divertirsi. Se mi diverto io si diverte anche la squadra, se si diverte la squadra si diverte anche il pubblico”.

Mai profezia fu più azzeccata. Perché oggi, a quasi 2 anni di distanza, il divertimento al pubblico è arrivato e si è trasformato in 65000 applausi, dedicati al comandante, durante l’ultima gara giocata quest’anno all’Olimpico.

Per crescere però occorre altro e Sarri questo lo sa bene: “Non è che se uno ha un contratto lungo si deve per forza proseguire insieme. Vediamo, se le mie idee collimano con quelle del presidente allora non ci sono problemi. Io non voglio andare via dalla Lazio, ma nemmeno fare cose che non mi stanno bene. Ho bisogno di giocatori forti sul mercato”. Queste le sue parole post Cremonese.

Parole importanti, che fanno riflettere sul come la Lazio “Lotitiana” non abbia mai avuto un’uomo che mettesse le sue priorità al primo posto, rispetto a quelle della società.

Parole che danno l’idea di come Sarri, voglia lasciare qualcosa di importante alla Lazio e ai suoi tifosi prima di smettere. Ma per farlo deve avere l’appoggio del suo presidente e uomini di fiducia intorno a lui.

Il finale della stagione attuale segna un limite, oltre il quale potrebbe esserci la tanto attesa rivoluzione. Sarri è la cura, con lui al comando si può davvero sognare in grande.