Lazio: ideologia e dedizione come mood
Lazio – Al fischio finale della gara contro il Como, viene spontaneo soffermarsi sugli aspetti positivi di una squadra, quella biancoceleste, che gira alla perfezione, avendo quindi la fortuna di non sapere da dove cominciare.
La versione ‘baroniana‘ della nuova Lazio ha già ampiamente ricevuto consensi e meriti, sdoganando i pronostici che davano la squadra capitolina tra le meno favorite alla corsa europea. I fatti dicono altro e mostrano come le idee della dirigenza, con Lotito a capo, si sono rivelate consone con la volontà di ripartire da zero e creare un ciclo da subito vincente.
Ma no, non chiamatelo miracolo, la cura Baroni ha basi solide e va ricercata in un passato fatto di gavetta e tanta polvere assorbita tra i campi dilettantistici.
Lazio: il record negativo con il Benevento e la rinascita
Il primo grande salto Marco Baroni lo fa esattamente 15 anni fa’, nell’ottobre del 2009, quando il Siena militante in Serie A decise di affidare le chiavi della panchina al tecnico toscano reduce dall’esperienza in C1 con l’Ancona.
Il rapporto durò appena 4 gare, dopodiché la carriera dell’allenatore riprese dalla prima divisione fino ad alternare anni di B ad altri approcci con la Serie A. Impressa nella mente resta l’esperienza negativa del 2017 con il Benevento, al primo approccio nel massimo campionato, protagonista di 9 sconfitte nelle prime 9 gare di campionato.
Un record in negativo per la squadra campana che segna il primo e vero step fatto da Baroni nella propria carriera. Da allora, il cammino del mister fiorentino ha preso una piega positiva: dopo la retrocessione con il Frosinone ecco che arriva la promozione con il Lecce nel 2021, antipasto della salvezza ottenuta l’anno successivo in Serie A.
Lazio: la scalata fino all’Europa
Il vero capolavoro arriva con il Verona nella stagione 2023/24. Dopo una prima parte vissuta nei bassifondi della classifica, a peggiorare la situazione è il calciomercato che porta via dalla città scaligera ben 11 giocatori, tra cui molti titolari: Doig, Faraoni, Ngonge, Hien, Djuric e Terracciano.
La grande defezione non ha minato le certezze di Baroni, ormai abituato a sopravvivere nei momenti di difficoltà, riuscendo nell’impresa di salvare il Verona con una rimonta pazzesca e inaspettata, conclusasi con il pareggio casalingo contro i campioni d’Italia dell’Inter.
L’arrivo alla Lazio, Marco Baroni, se l’è guadagnato sul campo, lottando nei momenti difficili e non esaltandosi nelle giornate migliori, mettendo sempre al centro il lavoro ed il senso di appartenenza che lo hanno trasportato sin da subito nel cuore del popolo biancoceleste.