Lazio: giorno speciale per il capitano biancoceleste
Lazio – La cocente sconfitta subìta dai biancocelesti contro il Bologna ha praticamente compromesso la corsa al quarto posto e in casa Lazio, due giorni dopo la disfatta, l’umore non è certo dei migliori. Le parole di Angelo Fabiani, dopo il silenzio stampa, hanno stemperato l’ambiente e dato ai tifosi giuste motivazioni per non abbandonare l’obiettivo del ritorno in Europa, ma a queste, servirà aggiungere una risposta sul campo. Nel frattempo però, tra le mura di Formello, c’è un buon motivo per strappare più di un sorriso alla squadra e riguarda il compleanno del capitano, Ciro Immobile.
Il bomber dei record infatti compie oggi 34 anni, festeggiando nel miglior modo possibile dopo il traguardo delle 200 reti in Serie A (raggiunto a Cagliari) e il gol che ha deciso la sfida nell’andata degli ottavi di Champions contro Il Bayern Monaco.
Lazio: i numeri da urlo dell’attaccante partenopeo
Il connubio tra Immobile e la Lazio che dura da ben 8 anni, ha regalato al popolo biancoceleste momenti indimenticabili, conditi da vittorie storiche ed entusiasmanti, e consentito al numero 17 di aggiornare le statistiche fino a raggiungere traguardi impensabili. Le 200 reti in A sono solo la ciliegina sulla torta di una carriera costellata da premi e record.
Infatti Immobile con l’aquila sul petto ha vinto: 3 volte la classifica cannonieri della Serie A, 1 scarpa d’oro, 1 classifica marcatori di Europa League e il primo posto dei bomber all-time della storia biancoceleste.
Ora il futuro. Re Ciro sta riprendendo in mano la squadra dopo un periodo vissuto tra infermeria e panchina, con l’obiettivo di avanzare il più possibile nelle rispettive competizioni ancora in gioco. A fine stagione si deciderà il da farsi. Le sirene arabe continuano a suonare ma il desiderio di Immobile è quello di chiudere in biancoceleste. La risposta finale la darà il campo e le motivazioni che portano il bomber ad avere ancora ambizioni, lottando contro un’età non più tenera, ma con l’amore di un popolo che lo ha consacrato Re e che Ciro non vuole abbandonare.