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un bacio al cielo

Lazio-Ipswich, a 50 anni da quell’incontro che segnò la nostra storia in Europa

by Paolo Buchetti
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50 anni sono passati da quel Lazio-Ipswich…

Era il 7 novembre 1973 e si giocò il ritorno di un sedicesimo di coppa Uefa che finì nella storia della Lazio ma anche del calcio.

La Lazio in Coppa Uefa

La Lazio, nella stagione 1972-73 arrivò terza alla fine di un campionato straordinario che ebbe un epilogo alquanto discusso all’ultima giornata. Quell’anno comunque da neopromossa, la squadra biancoceleste raggiunse la possibilità di giocarsi la Coppa Uefa nella stagione successiva.

Mentre la Lazio ai trentaduesimi incontrò il Sion passando per un gol di scarto tra andata e ritorno, l’Ipswich aveva eliminato addirittura il Real Madrid per un complessivo di 1 a 0 (0 a 0 e 1 a 0).

Proprio nei sedicesimi la Lazio si incrociò con i biancazzurri inglesi dell’Ipswich in un turno che ebbe conseguenze negative anche per la stagione successiva e dopo vedremo perché.

 

L’andata

All’andata non ci fu storia. Gli inglesi si imposero per 4 a 0 (poker del bomber Trevor Whymark),rendendo quasi inverosimile la possibilità di riaprire il passaggio del turno al ritorno.

Però, quello di cui non si teneva conto è che quella Lazio, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale, aveva concrete possibilità di realizzare un sogno che sembrava ai più impossibile.

 

Il ritorno

Era proprio il 7 novembre 1973, Lazio Ipswich, con il parziale dell’andata di 0 a 4 a favore degli inglesi. 45.000 spettatori che si presentano agguerriti e pronti a dare il loro incitamento fino alla fine.

Inutile dire però che chi ci credeva di più erano gli 11 calciatori con la maglia celeste, che misero in campo tutta la loro determinazione possibile e forse anche qualcosa di più, come vedremo.

L’inizio dell’incontro

La partita inizia con un arrembaggio senza esclusione di colpi. Dopo soli 43 secondi arriva il gol di Garlaschelli che incendia lo stadio, fa preoccupare gli inglesi e forse anche l’arbitro…

E’ un assedio unitamente alla folla dell’Olimpico che è una bolgia di tifo.

Frustalupi, anima e cervello di quella Lazio, in regia si dimostra in palla e Chinaglia, che in Inghilterra non aveva riscosso a inizio carriera molto successo, è una furia.

Il fattaccio

Al 23esimo avvenne il “fattaccio” che incendiò la partita. Mischione in area dell’Ipswich, un primo salvataggio sulla linea della difesa e, sulla respinta, si avventa Chinaglia in semi rovesciata; il tiro batte il portiere ma, sulla linea di porta, c’è un certo Hunter che si tuffa e devia la palla con la mano compiendo una strepitosa parata … ma non era il portiere!

Si aspetta il sacrosanto fischio dell’arbitro per un rigore che hanno visto tutti, anche sugli spalti, ma il fischietto olandese  Van der Kroft lascia proseguire. I giocatori dopo un attimo di incredulità, circondano l’arbitro con grande veemenza e ci scappa anche qualche spinta. La clamorosa ingiustizia scalda anche gli spalti…

I giocatori moltiplicano gli sforzi e dopo 2 minuti raddoppiano con Chinaglia che anticipa una goffa uscita del portiere. Si va negli spogliatoi con un risultato niente male, avendo 45 minuti ancora da giocare.

Secondo tempo

Il secondo tempo inizia con la veemenza dei giocatori in campo e con una bolgia infernale sugli spalti.

La difesa inglese si divincola come può ma a metà del tempo, l’Ipswich trova una azione di rimessa dove un veniale contatto tra Woods e Oddi viene sanzionato dall’arbitro con veloce piglio e nessuna incertezza….

“Rigore per gli inglesi…”

Questa volta, nonostante l’incredulità e la venialità del contatto, il fischietto sanziona il rigore per gli inglesi…

Apriti cielo, inizia la bolgia in campo e fuori.

L’arbitro viene immediatamente circondato dai laziali e alcuni di loro sono fuori di testa per l’incredulità, urli in faccia, strattoni, colpi alle spalle facendo finta di inciampare…

Sugli spalti la gente è imbestialita. Lanci di oggetti di tutti i tipi, 6 tifosi che entrano in campo bloccati dalle forze dell’ordine.

 

verso il finale di partita

Il gioco riprende e l’Ipswich segna il rigore, mentre l’arbitro, ancora accerchiato dai giocatori in maglia celeste, pare abbia preso anche qualche colpo proibito… finisce a terra ma si rialza e non sanziona nessuno, probabilmente sapendo di averla fatta grossa…

La partita volge al termine ma i laziali in campo vanno alla caccia fisica degli inglesi.

La Nazionale

Chinaglia, tra i più accesi in campo, aveva il mister Valcareggi della Nazionale in tribuna e quindi la volontà di mettersi in mostra era esponenziale. La partita da disputare era proprio a Wembley, dove poi Giorgione giocò e fu fondamentale, servendo la palla a Capello che gonfiò  la rete per la vittoria finale dell’Italia.

Ma torniamo alla partita…

Proprio Chinaglia segna il terzo gol su rigore all’83° e su azione all’87°a 3 minuti dalla fine dell’incontro. A tempo scaduto, Johnson siglò il secondo gol britannico.

Finale 4 a 2, ma non è finita…

Al fischio finale, un breve riassunto di ciò che accadde…

I giocatori laziali che inseguono gli inglesi, sia in campo che nelle scale fino agli spogliatoi, tentando di sfondare la porta…

Automobili bruciate, sassaiole, lanci di bottiglie contro la polizia che ha risposto con i lacrimogeni. I giocatori inglesi bloccati oltre un’ora dentro lo spogliatoio e poi scortati dalla Polizia.

C’era il delegato Uefa che aveva visto tutto.

 

Le sanzioni

La Lazio pagherà in modo pesantissimo quella serata. Multa salatissima e  la squalifica per 3 anni dalle competizioni europee, poi ridotta a un anno. La Lazio laureatasi campione d’Italia proprio nel maggio 1974, l’anno dopo non poté partecipare alla Coppa dei Campioni.

Non ci dimentichiamo che solo pochi mesi prima, quella squadra aveva subito un’altra ingiustizia clamorosa con quel fine campionato 1972-1973 di cui tanti sanno. E qualcuno ha già cominciato ad ammettere a denti stretti, dopo tanto tempo. Gli stessi giocatori di oggi della Lazio non lo mandano certo a dire cosa successe in quell’ultima giornata.

Dopo pochi mesi, subire un ingiustizia del genere per l’ennesima volta evidentemente li ha fatti uscire fuori di testa. Ed è anche per questo che quella squadra che lottava a 360 gradi con quella maglia,  rimane nel mio cuore come un vero e proprio mito, di cui vado fortemente fiero e orgoglioso!

Ah…. per finire, olandese era l’arbitro di allora e olandesi sono gli avversari di stasera. E ho detto tutto….

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