Lazio: termina oggi l’avventura del bomber dei record

Lazio – Quando ci si immaginava l’addio di Ciro Immobile al mondo biancoceleste, il pensiero creava l’immagine di un uomo al centro del campo, con la famiglia al seguito, la scarpa d’oro in mano e 60 mila tifosi sugli spalti dell’Olimpico a salutare, con un velo di commozione, il capitano e miglior bomber di tutti i tempi della prima squadra nata a Roma.

La realtà, sempre brava a riportare a terra i piedi di chi sogna, dice che in un torrido 11 luglio, mentre la Lazio viaggia verso Auronzo di Cadore per l’inizio della nuova stagione, il numero 17 saluta i compagni quasi di fretta e va via così com’è arrivato, di sorpresa e senza molto clamore.

Troppe le critiche ricevute, troppo poca la considerazione che, durante gli 8 anni vissuti all’ombra del Colosseo, gli è stata concessa dal tifo nazionale e addetti ai lavori, sempre pronti nelle critiche quanto assenti nei complimenti.

Eppure i numeri di Immobile presentano un profilo di assoluto livello: 73 gare e 26 reti tra nazionale maggiore ed Under 21 con annesso campionato europeo vinto da protagonista. Con la Lazio il totale parla di 340 gare e 207 reti, tre titoli di capocannoniere, una Scarpa d’oro, 2 Supercoppa Italiana ed una Coppa Italia.

Lazio: lo sgarbo di Spalletti prima dell’addio

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Tanto ben di Dio è attuale fonte di ispirazione per i più acclamati Retegui, Scamacca e tutti gli altri nomi anteposti a chi, con i fatti, ha sempre dimostrato di avere titoli e diritti per un posto assicurato in nazionale.

Quest’ultima che Ciro Immobile non vede dallo scorso settembre, quando il precocemente osannato C.T. Spalletti lo insignì del titolo di capitano per numero di presenze, abbandonandolo poi al proprio destino. Il percorso di Ciro si è eclissato senza nemmeno la convocazione ad Euro 2024, nonostante un’annata che, seppur difficile, ha visto l’attaccante partenopeo trascinare la Lazio fino agli ottavi di Champions, con la ciliegina sulla torta messa dal gol vittoria contro il Bayern Monaco.

Il Re toglierà la corona e la deporrà nel proprio armadietto di Formello che da oggi sarà reliquia per chiunque provi a prenderne il posto. Emulare le gesta del più grande bomber della Lazio sarà impresa difficile, impresa che Ciro Immobile ha compiuto in un sottofondo di silenzio e critiche.