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Le considerazioni di un ottuagenario sulla Lazio: cresce la delusione.
Non prendetemi troppo sul serio, queste sono solo delle considerazioni di un ottuagenario, deluso ed un po’ irretito dal momento e dalla condotta in campo della Lazio.
Chiedo per un amico. Senza fini polemici, inutili. Si sta giocando in uno stadio bellissimo, pieno, esaurito in ogni ordine di posto e nella competizione più importante di tutte.
Consapevole che tanti tifosi della Lazio hanno speso oltre mezzo stipendio per stare lì a vederti, ci si aspetta qualcosa di importante. Dopo 5 minuti devi fare un contrasto e metti il piede in modo molle. 5 Minuti.
Dove hai la testa? A cosa pensi? Sei presente a te stesso (vecchie rimembranze militari)?
Certo, vincere con l’Atletico Madrid era difficilissimo, quasi impossibile in casa loro. Non diciamo banalità. Ma durare almeno 10 minuti sarebbe stato interessante. Così, tanto per dare del filo da torcere, per fargli sudare la maglietta.
Parlo di Adam Marusic per parlare anche di tutti gli altri. Mi sono apparsi molli, intristiti, con l’odore della paura e della sconfitta addosso. Bravi … bella prestazione! Anche quando sotto di 2 gol, non c’era niente da perdere. Mai un sussulto.
Solo un grazie a Guendouzi che almeno ha messo il cuore ed ha stuccato Depay, adirandosi con Anderson per non aver fatto fallo prima. E grazie a Pedro per aver corso, con più di 20 trofei sul palmares, più degli altri giovanotti amici suoi. Entrambi hanno fatto poche cose speciali, ma risaltano nella notte madrilena unicamente per aver corso, per aver inzuppato la maglia dal sudore. Pensa te.
La partita é terminata da 24 ore. La delusione e l’irritazione non cessa. Long John, da lassù, aiutaci!