Lazio: un precedente scomodo
Lazio – “Quando c’è di mezzo la Lazio non c’è mai nulla di facile” non è di certo banale l’epiteto con cui Felice Pulici semplificava storia e tradizione della squadra più antica di Roma.
Si perché, durante il cammino ultra centenario compiuto dalla Lazio, vicissitudini e polemiche non sono mai mancate a far accendere riflettori oscuri sui biancocelesti, volti a destabilizzare ambiente ed andamento stagionale.
Così accadde nel 2022. Allora fu Report ad accusare il presidente Lotito di aver agito in modo ‘losco’ per assicurarsi il 37,5 % delle azioni di Alitalia.
Secondo la trasmissione televisiva, i 375 milioni di euro pattuiti, sarebbero stati frutto di un documento falso redatto dal Banco Santander e presentato come garanzia dallo stesso Lotito, che si è sempre detto estraneo ai fatti.
Lazio: l’accusa ‘visionaria’ di Bernabè
Oggi tocca alla pesantissima pietra lanciata da Juan Bernabè, fresco di ‘sfratto’ dalle stanze di Formello dopo aver dato sfogo a personali vezzi estetici, macchinando lo stemma che da oltre dieci anni esponeva, fiero, sul prato dell’Olimpico.
L’occasione per evitare di alterare l’ambiente, già compromesso dai risultati sportivi altalenanti, è mancata clamorosamente al falconiere, che ha pensato bene di accusare Lotito come protagonista di azioni compromettenti ai danni di alcuni profili appartenenti al settore giovanile.
La risposta alle accuse l’ha già data la Lazio: dapprima attraverso un comunicato con cui la società promette azioni legali. Dopodiché sul campo, vincendo in quel di Empoli una partita scomoda, ma determinante nel lanciare la squadra di Baroni verso una tiratissima corsa al quarto posto.
Oggi come ieri, Lotito e la Lazio restano oggetto di accusa senza prove, tentativi di intralcio che continuano a mancare il bersaglio, dando ancora più forza per reagire e mostrare a tutti che quando c’è da combattere, la prima squadra della capitale non si tira di certo indietro.