La Lazio e il difficile rapporto con i mass media
Lazio – Il difficile rapporto con i mass media continua ad essere una costante preoccupante in ambito biancoceleste.
La manifestazione, assolutamente pacifica e ordinata, di venerdì tardo pomeriggio sotto lo stadio Flaminio e il corteo che ha raggiunto poi Ponte Milvio, non hanno avuto il giusto risalto sugli organi di stampa.
La cosa ancora più deprimente è che qualcuno ha cercato di sminuire il numero dei tifosi presenti all’evento, dando così l’impressione che fosse opera soltanto di un manipolo di esaltati schierati contro la società e non la voce di un popolo unico e unito.
La Lazio è un popolo
La Lazio (per Lazio si intende il popolo laziale) da troppo tempo vive in questo limbo dell’informazione con la quale non solo viene poco rappresentata, ma spesso fatta passare per ciò che non è.
Nel caso di venerdì abbiamo letto tante cose che non rispecchiano la realtà. Qualcuno parla di circa 1500 presenze, quando probabilmente erano dieci volte di più.
Bisogna ricordare anche le tante occasioni in cui la Curva Nord è stata sottoposta a vessazioni di ogni genere, a volte addirittura squalificata. I mass media hanno dato molto risalto alla cosa additando il tifo laziale come il male del calcio, quando ci sono altre tifoserie che fanno anche peggio e di cui si parla poco.
Ma non siamo qui a denigrare gli altri, non vogliamo apparire come quelli con l’aureola in un mondo di peccatori! No, assolutamente no!
Siamo qui a chiedere un trattamento paritario e equo. Siamo qui a chiedere che non venga sminuito quello che la tifoseria mette in atto, come non vogliamo essere accusati oltremisura di cose che oltremisura non sono.
Ma il laziale è abituato a combattere e non mollerà certo le armi per farlo. Comunque vada si alzerà sempre la sua voce contro chiunque voglia colpire la lazialità vera.