Il nuovo format di Champions League, non è tutto oro quello che luccica…

by Paolo Buchetti
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Nuova Champions League, non è tutto oro…

Nuova Champions League, non è tutto oro  –  Tempo fa, vi avevamo accennato al fatto che le formule del prossimo anno delle coppe europee saranno rivoluzionate. Inoltre, godranno di un aumentato afflusso di denaro dagli sponsor, che farà comodo a tanti club a caccia di risorse economiche importanti.

 

In particolare, in merito alla nuova formula della Champions League, c’è da valutare forse un po’ più approfonditamente la questione. Infatti, è vero che ci sarà un aumento di partecipanti ed un maggior numero di partite da affrontare, ma è anche vero che la questione economica va valutata con attenzione.

 

In un articolo di Tuttosport che affronta l’argomento, ci si comincia forse a rendere conto che non è tutto oro quello che luccica, come si suol dire di solito.

 

Nuova Champions League, non è oro  – Una premessa con un sorriso…

Prima di spiegarvi brevemente cosa bolle in pentola sulla Champions, speriamo di strapparvi un sorriso presentandovi una gag da vecchio cabaret, in cui si cimentava Enrico Montesano negli anni ’70. La battuta, molto semplice, si addice a quello che sta succedendo in questa evoluzione del mondo calcistico internazionale.

Enrico Montesano, in uno spettacolo televisivo di allora, rappresentava un ragazzo sempliciotto romano che raccontava simpaticamente della sua vita. Allora, la benzina continuava ad aumentare di prezzo così come l’inflazione. A un certo punto se ne uscì dicendo: “aoh, stavo in motorino e uno me fa: ma lo sai che la benzina aumenta sempre? E io je dico. “e che me frega?, io ce metto sempre duemila lire…”

La sostanza, non si discosta troppo dalla battuta da cabaret di Enrico, peraltro grande tifoso della Lazio.

 

SS Lazio

Foto: profilo X Uefa

Nuova Champions League, non è oro  –  Il punto

Andiamo al sodo senza perderci in noiosi approfondimenti. L’Uefa avrà a disposizione un montepremi sicuramente maggiore, ma tenuto conto che aumentano sensibilmente le partite a causa della nuova formula, ogni partita verrà pagata meno di quelle dei gironi giocati fino a quest’anno.

L’analisi è stata elaborata dall’Università Cattolica di Milano.

Si giocheranno 189 partite, vale a dire 64 partite in più rispetto a prima. Ogni squadra giocherà una media di 11,8 partite, contro le 7,8 partite della vecchia formula, con un valore però diminuito rispetto ad ora. Infatti, si va da una remunerazione di 8 milioni di prima, agli attuali 6 milioni a partita. Se non ci si qualifica tra le prime 8 che passano il turno, le altre squadre incasseranno meno rispetto a quanto avrebbero incassato oggi.

La sostanza, è che l’aumento delle partite previste, è superiore rispetto all’incremento complessivo dei ricavi messi a disposizione. Per cui, si prevede un valore a partita ridotto del 19,7 per cento rispetto a prima.

Tale calo si riduce al 9,4 per cento per l’Europa League.

 

Qualcosa di positivo

Di positivo, c’è che il nuovo format  avrà una partita in più in casa e, quindi, si registrerà un incasso maggiore ai botteghini.

Per guadagnare di più bisognerà giocare più partite e non solo. Massimiliano Allegri ha fatto notare che il nuovo format è studiato in modo che garantisca alle prime otto del ranking, di arrivare in fondo per attrarre  un maggior pubblico ed una maggiore attenzione.

Altro elemento positivo è che dal prossimo anno, facendo gli scongiuri, l’Italia dovrebbe portare una quinta forza in Champions, visto il buon andamento del ranking Italia che ci vede primi in classifica. Una presenza in più nelle coppe ci consentirà di difendere più facilmente la nostra posizione dominante proprio nel ranking Uefa. In questo modo, potremmo prolungare più facilmente in futuro, la presenza di squadre italiane nelle coppe.

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