Gabriele Sandri, 18 anni dopo: uno di noi vivo nei nostri cuori
Oggi, 18 anni fa, prima di una semplice partita di calcio Inter-Lazio a Milano, un gruppo di ragazzi, come noi, come i nostri fratelli, sorelle, dopo una serata passata tra amici ad ascoltare musica e a suonare, si perché Gabriele era un DJ, Gabbo e i suoi amici, come ogni domenica a qualunque costo, a qualunque ora, salivano in auto per andare a seguire l‘Amore della loro vita: la Lazio.
Ma come l’amore da, a volte l’amore toglie. Si perché dopo una sosta in un qualunque Autogrill italiano, esattamente presso la stazione di servizio di Badia Al Pino, vicino Arezzo, questo gruppo di amici incontra un gruppo di tifosi Juventini e si scambiano qualche parola di sfottò.
“Gabriele uno di noi”

Dopo tutti questi anni, l’11 novembre resta un giorno di lutto per il popolo laziale, un giorno diverso dove si respira aria di sofferenza, pensando che in quell’auto potevo esserci io, tu o chiunque di noi appassionato di Lazio. “Gabbo” oggi resta vivo come allora in Curva Nord, dove ogni domenica all’Olimpico campeggia la sua immagine e si intona il suo nome. I giovanissimi Laziali hanno il diritto di conoscere la storia di Gabriele uno di noi, morto per amore della sua Lazio, della nostra Lazio.


