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Londra, il calcio: un mondo a parte

by Paolo Buchetti
0 comments Daniele Buffa/Image Sport

Londra, il calcio e il fascino del “soccer”

Cominciamo questo viaggio oltre confine, andando a scoprire uno dei luoghi più affascinanti della vecchia Europa, per storia e tradizione. Ma è anche un luogo che, per noi fissati e innamorati di calcio, non deve mancare assolutamente come meta di svago e cultura del nostro amato sport.

Affronteremo vari aspetti di questo mondo affascinante, da vivere in questa città: le squadre, i quartieri, i colori, i soprannomi, le rivalità cittadine, gli stadi, gli anni di nascita delle squadre.

 

cominciamo il tour nel mondo del “soccer”

Avete mai pensato, in un campionato di Serie A, di poter seguire in trasferta la vostra squadra per il 30 – 40% delle partite, in metropolitana? O in tram? O in bus oppure in taxi?

C’è un posto al mondo dove ciò è possibile e il calcio vive un fascino del tutto particolare.

 

Londra

Ci capitai da ragazzo negli anni ’70, quando il nostro calcio non era ancora decollato nel mondo dei gadget e degli sponsor. Considerate che, allora, le maglie italiane erano molto lineari, senza scritte o sponsor né sul petto, e men che meno sulle maniche e neanche senza i cognomi dei giocatori sopra il numero. Alcune maglie non avevano neanche lo stemma della propria squadra.

Quello era un mondo veramente a parte, fatto di scritte, strisce colorate, stemmi, sponsor, sciarpe stampate con i simboli della squadra e la “union jack” sul bordo. Per me, era come per un bambino, finire in un grande negozio di giocattoli mai visti, un vero e proprio paradiso.

Questi magazzini erano in ogni angolo della città.

 

Gli “store” ufficiali

Ma ancor di più, era fantastico entrare negli “store” ufficiali delle singole squadre. Veri e propri supermercati di gadget di tutti i tipi, anche per squadre di serie B o C.  Un paradiso per tutti gli appassionati di questo splendido sport.

 

Millwall

Personalmente, entrai nello store del Millwall, squadra che naviga tra la league 1  (equivalente della lega pro) e la Championship (serie B) : il fascino dei suoi colori (biancoazzurro) e delle “imprese” dei suoi tifosi, mi portarono fino ad un quartiere di periferia dove, detto tra noi, si respirava una “brutta” aria. Fatto sta che lo “store”, attaccato al “the new Den”, uno stadio di 20.000 spettatori circa,  era strutturato come un vero e proprio supermercato, con un lungo percorso, una entrata e una uscita separate, con le casse.

 

Chelsea

Inoltre, entrai nel megastore dello Stanford bridge; per farvi capire, è a tre piani. Aveva un piano solo dedicato alle maglie, nuove e storiche;  era suddiviso per corridoi, ciascuno dedicato alle ultime 10 stagioni, con pezzi  a saldo di rimanenze, poiché relative agli anni precedenti; ovviamente, divisi per prima e seconda maglia, oltre a gadget di tutti i tipi per qualsiasi momento della giornata.

Insomma, una vera e propria indimenticabile goduria per un giovane fan del calcio di allora.

 

Seguiteci e, alla prossima, incontreremo tutte le squadre di Londra

 

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