L’inno biancoceleste, compie 40 anni e per l’occasione è stato organizzato un Gran Gala’ pieno di Vip
SS Lazio – Alla Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma ieri sera in onore del 40′ “compleanno” del nostro inno, erano presenti ex calciatori del calibro di: Giancarlo Oddi, Fernando Orsi, Angelo Gregucci, Massimo Piscedda, Bruno Giordano e Michelangelo Sulfaro.
Ancora in sala James Wilson, figlio dello storico Capitano biancoceleste Pino Wilson, Gabriele Pulici, figlio dell’ex portiere della Lazio Felice Pulici, inoltre, presente anche l’Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport del Comune di Roma Alessandro Onorato.
“VOLA LAZIO VOLA“, fu scritto a Toni Malco, in risposta a Venditti, amico del cantautore laziale.
Malco scrisse le parole.
Composta la musica capì subito che quello straordinario “pezzo” lo avrebbero dovuto cantare giocatori con una potenza mediatica enorme del calibro di Giordano, D’Amico e Manfredonia e fu subito un successo tra i tifosi.
È uno degli inni sportivi più “riprodotto” al mondo, con oltre 1,3 milioni di vendite.
Un inno che quando “canta” all’ Olimpico e fa volare Olympia, non c’è tifoso che non provi una emozione travolgente, che non alzi la propria sciarpa al cielo o faccia sventolare la sua bandiera.
Toni Malco
“Se posso raccontar di me, ho cantato le parole” nel cielo biancazzurro brilla una stella“, non solo allo stadio o per la nostra Lazio, ma con queste splendide parole, ho cullato i miei nipoti e fatto crescere e calmare i miei figli.
“Vola Lazio Vola” è una dolce e romantica melodia che ci accompagna già da 40 anni.”
Ricordi
Era il 1983 ed io bambina provavo ad imparare le parole.
Non c’era Spotify o You Tube, dovevi imparare le parole ascoltandole allo stadio dove la domenica, sempre emozionati come fosse la prima volta.
Andavi con tuo padre, dove all’ingresso strappavano il tagliando cartaceo dall’abbonamento fatto a libretto ed io in quel momento sentivo di appartenere alla Lazio e di essere sua per sempre”
Claudio Lotito
“Io quando sono diventato Presidente ho sposato subito questo inno, perché lo ritenevo un inno che incarnava i valori della Lazio, i colori biancocelesti e l’Aquila.
Oggi, con soddisfazione ed orgoglio, rivendico invece la certezza di un futuro roseo e stabilità.
Oggi la Lazio è un’entità riconosciuta a livello Nazionale ed Internazionale.
Ha riacquistato un ruolo fondamentale, di peso nelle istituzioni sportive Nazionali e a livello Internazionali, siamo considerati una società molto affidabile.
Questo lo dobbiamo soprattutto anche a voi, che avete sostenuto e continuate a sostenere la Lazio anche nei momenti di difficoltà.
Io sono un gestore di sentimenti e passioni comuni, che rappresentano la storia corrispondente.
Ho l’obbligo di preservare, coltivare e soprattutto tramandare per il futuro, perché la Lazio è un patrimonio di tutti.
Incarnare quei valori che rappresentano la storia del nostro club, anche nei momenti di difficoltà e, soprattutto, la nostra azione si deve distinguere.
Il risultato sportivo è fondamentale, rappresenta l’affermare in modo concreto il nostro percorso, ma quello che conta è come vengono raggiunti gli obiettivi.
Noi li raggiungiamo mettendoci a disposizione della gente, delle persone meno fortunate, cercando di portare avanti nelle scuole ed ospedali il nostro valore.
Il valore di essere laziali, un modo di vita e di essere completamente diverso.
Noi siamo un popolo di persone riservate, che soffriamo in silenzio ma, quando c’è bisogno di essere presenti, all’improvviso usciamo fuori per testimoniare tutto il nostro affetto alla storia del nostro club.
Si vince tutti insieme, contrariamente da tutto quello che viene diffuso dalla stampa, noi siamo un’entità forte, un punto di riferimento nei fatti e non nelle parole.
Parliamo poco però cerchiamo di fare i fatti.”
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