SS Lazio, Tare e i suoi anni alla Lazio: “Un’esperienza unica”
Igli Tare, ex direttore sportivo della SS Lazio, torna a parlare della sua avventura in biancoceleste ai microfoni di Radio Deejay, commentando le prestazioni della squadra.
Igli Tare / Foto: profilo X Lazio
L’ex dirigente, in attesa di un nuovo ruolo dirigenziale, ha parlato così dei suoi anni nella prima squadra della capitale: “Nella Lazio ho cercato di essere me stesso e fare il meglio possibile. Rappresentare una società come la Lazio è un impegno importante e faticoso. E’ stata un’esperienza unica, che porterò sempre con me anche nel futuro. Grazie a questa esperienza sono in grado di affrontare qualsiasi altra avventura”
Riguardo allo scorso anno, Tare ha commentato così il secondo posto raggiunto da Maurizio Sarri e i suoi ragazzi: “Si è spesso parlato di miracolo. Questa parola mi dà molto fastidio. Io sono convinto che anche quest’anno la Lazio abbia una grande rosa, che può competere per i primi quattro posti. Io penso che il miracolo può essere quando si vince una partita, non quando per un anno intero sei tra le prime quattro del campionato. Quando prendi un allenatore come Sarri e hai una squadra che l’anno prima era arrivata agli ottavi di Champions, vuol dire che sei protagonista di un processo di crescita. Nel calcio si parla troppo spesso di miracoli. Come ad esempio il Bologna di quest’anno o l’Atalanta anni fa: i nerazzurri erano in alto perché lo meritavano, come i rossoblù oggi. I risultati sono frutto del lavoro”
SS Lazio, Igli Tare su Guendouzi: “Matteo è completamente diverso da Milinkovic”
Durante l’intervista, l’ex direttore sportivo ha parlato anche di Matteo Guendouzi, giocatore che si rivela uno dei migliori in campo in ogni partita.
Matteo Guendouzi / Foto: profilo X SS Lazio
Su di lui ha detto: “E’ un giocatore veramente forte, anche per la personalità che mette in campo. Ma è completamente diverso da Milinkovic, che era una mezzala di inserimento che decideva le partite da solo: Guendouzi ha caratteristiche da mediano basso o da mezzala, ma non puoi chiedergli le stesse cose che faceva Milinkovic“.
