SS Lazio 8 anni di amor per te, parole d’affetto per chi ha onorato la maglia biancoceleste come il Sergente
SS Lazio – Son trascorsi 8 lunghi anni, anni di pianti gioie e amore. “Sergio” è così che il popolo biancoceleste chiama il suo Top Player Sergej Milinkovic Savic, che insieme a Luis Alberto alle spalle di Ciro, ci ha fatto sognare in particolar modo nell’era di Mister Sarri. Hai combattuto per noi, hai strattonato, hai litigato, ti sei infiammato per conquistare l’Olimpico.
Hai vinto, ci hai sedotto, ci hai fatto INNAMORARE ed ora sento di dover difendere il tuo amore per noi, da chi non ti ha capito e da chi ti ha criticato. Il popolo Laziale non ha eroi, perché per noi ciò che conta è la Lazio, ma chi onora la nostra maglia sarà per sempre immortale.
Se dovessi dedicarti una canzone come ricordo per te da portare dall’altra parte del mondo, caro Sergente, mi viene in mente subito…”Inizia la battaglia … ecco noi siamo in Curva Nord ad aspettar una vittoria che col cuore arriverà la nostra fede sempre quella resterà non ti lasceremo mai”
Come poter dimenticare il tuo arrivo nel 2015. 341 presenze, 69 reti e 59 assist perfetti. Sei arrivato a Roma poco più che ragazzino e vai via da uomo, padre e gran laziale. Googlando dopo le ore 00:15 del 13-07-2023 il tuo nome Sergej Milinkovic Savic, ho avuto un nodo in gola, “centrocampista dell’Al-Hilal”.
Se penso a te, che da settembre non indosserai più l’Aquila sul petto, subito sono triste, ma non riesco ad odiarti. Hai fatto quello che potevi per la nostra Lazio ed ora è tempo di guardare avanti.
Da grande biancoceleste sei partito salutandoci come dovevi, lasciandoci un messaggio accorato per il tuo popolo Laziale: “Oggi è un giorno particolare per me, è difficile trovare parole giuste per salutarvi…Sono passati 8 anni dal mio arrivo e non posso mai dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto insieme. La Coppa Italia, le due Supercoppe, e tutti i gol e assist.
Mi avete supportato sempre e dato la forza di un vero SERGENTE. Tutto questo non verrà scordato mai e lo porterò sempre in mio cuore. La Lazio e il nostro popolo insieme a tutti i compagni che ho trovato negli anni, è stata una vera Famiglia. Qui ho imparato tanto e sono diventato uomo che sono oggi.
Grazie anche ad allenatori e tutto lo staff che ha lavorato con noi, e tifosi che con loro passione hanno aiutato a farci raggiungere risultati che sembravano impossibili. Ultima gioia con il Sergente è stata la qualificazione Champions e vi auguro a tutti voi, di fare ancora tante grandi cose. Forza Lazio! Sarà per sempre la mia seconda casa.
Sergente”.