Le società di calcio spendono molto in commissioni di intermediazione per cedere o acquistare calciatori
La FIFA è preoccupata per l’eccessivo aumento dei costi di intermediazione sull’acquisto o la cessione di calciatori all’estero, spese che gravano come un macigno sul bilancio dei club italiani già fortemente provati da una crisi economico-finanziaria iniziata ancor prima della pandemia e che quest’ultima ha ulteriormente accentuato.
Come riporta Radiosei, il rapporto stilato dalla FIFA evidenzia inequivocabilmente l’andamento al rialzo delle commissioni di intermediazione di compravendite che quest’anno, per la prima volta nella storia, nella massima serie ha superato il tetto dei 200 milioni di euro, quasi 206 milioni per l’esattezza.
Paradossale il fatto che la serie A sia al primo posto per le spese di intermediazione per quanto riguarda la cessione di giocatori all’estero e seconda, dietro la Premier League, per l’acquisto oltre i confini nazionali. Inutile sottolineare che si è raggiunto un livello tale non più sostenibile per le società italiane e che va limitato quanto prima.
A tal proposito la FIFA ha stilato un elenco delle spese sostenute dalle società italiane. Di seguito la classifica delle prime cinque squadre italiane;
- JUVENTUS 51,3 milioni
- ROMA 21,1 milioni
- INTER 20,5 milioni
- FIORENTINA 13,5 milioni
- NAPOLI 12,5 milioni
La Lazio si piazza all’undicesimo posto dietro l’Atalanta e ad altre società di media classifica. Le spese sostenute dal Presidente Lotito per le commissioni di intermediazione sono contenute nel bilancio presentato ieri.