Rodolfo Lanciani: l’archeologo dal cuore Lazio.
Rodolfo Lanciani é stato l’Archeologo che, più di tutti, ha studiato, protetto e magnificato la città di Roma e la sua storia. Nato nella Città Eterna il 2 gennaio 1845, si laureò in filosofia e matematica e poi in ingegneria presso l’Università di Roma. Di nobile famiglia, proveniente da Monticelli (l’attuale Guidonia Montecelio) si sposo due volte ed ebbe una figlia di nome Marcella.
Socio della Società Podistica Lazio, negli anni 20 fu animatore di dotte conferenze sulle antichità romane nella prestigiosa sede biancoceleste di Via V. Veneto. Nell’Assemblea generale del Febbraio 1913, Rodolfo venne eletto Vicepresidente della Sezione Escursionismo.
Nel campo professionale, Lanciani fu Segretario della Commissione Archeologica Comunale fin dalla fondazione (1872). In qualità di Ingegnere degli scavi fece parte della Direzione Generale dei Musei e Scavi presso il Ministero della P. I., dove partecipò ad innumerevoli indagini archeologiche.
Nel 1882 fu chiamato alla cattedra di Topografia romana dell’Università di Roma, che tenne fino al 1927. Fu autore di centinaia di pubblicazioni. Le sue opere maggiori rimangono tuttavia la Forma Urbis Romae e la “Storia degli scavi di Roma e le notizie intorno alle collezioni romane di antichità”.
Rodolfo Lanciani: l’archeologo ideatore della “Forma Urbis Romae“.
Rodolfo Lanciani fu l’ideatore della “Forma Urbis Romae“, la pianta di Roma antica, realizzata sulla base cartografica dell’epoca, costituita da 46 grandi tavole in scala 1:1000. Nella pianta vennero riportati i resti archeologici e i monumenti antichi fino a tutto il VI secolo.
Pur suscettibile di revisioni e correzioni alla luce delle recenti acquisizioni, la Forma Urbis rimane ancora oggi l’opera fondamentale cui attingere per qualsiasi studio di topografia romana.
La “Storia degli scavi di Roma e le notizie intorno alle collezioni romane di antichità” sono la raccolta di tutte le ricerche d’archivio operate da Lanciani. Tutte queste notizie sono state sistemate in migliaia di schede relative alla topografia antica, medievale e moderna, con riferimenti a scavi, musei, gallerie, biblioteche e collezioni. L’opera venne, poi, pubblicata in quattro volumi dal1902 al 1912.
Rodolfo Lanciani: educatore e volontario.
Amedeo Rodolfo Giuseppe Filippo Lanciani, morì a Roma il 21 maggio del 1929 . I suoi funerali si svolsero in forma solenne e venne ricordato, all’epoca, con una seduta del Senato due giorni dopo la dipartita terrena. Rodolfo Lanciani non lasciò nulla per se stesso della sua arte. Donò dei manoscritti alla Biblioteca Vaticana, mentre stampe, disegni, manoscritti e cartelle vennero acquisiti dallo Stato e conservati presso l’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma.
Va ricordato come uomo di studi e uomo d’arte. Un laziale che ha “ricordato” la storia e la grandezza culturale di Roma. Un laziale che, a proprie spese, insieme a Grazia Deledda costruì per i più poveri il primo asilo d’infanzia della Lazio!
(Fonte: Wikipedia / Wiki Lazio / Lazio Live tv)
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