Napoli-Lazio, Sarri la incarta a Spalletti: Il Capolavoro tattico
La Lazio sbanca il “Maradona” e costringe il Napoli alla prima sconfitta stagionale tra le mura amiche. La squadra di Sarri è attualmente seconda e sempre più in lotta per un posto in Champion’s.
Una partita che sembrava proibitiva ma che Sarri ha preparato benissimo e che di conseguenza ha costretto il Napoli ad una prestazione opaca, una delle peggiori stagionali.
Il tecnico ex Napoli sorprende tutti lasciando Cataldi in panchina e schierando Vecino nel ruolo di regista. Il centrocampista ex Empoli garantisce più dinamismo, più fisicità ed inoltre, la sua applicazione tattica, consente alla Lazio di tenere sempre legati e corti i reparti.
Altra chiave è sicuramente la disposizione degli uomini in campo.
La Lazio non si schiaccia mai, riesce a non abbassarsi, a rimanere corta ed a chiudere tutte le zone centrali del campo. La pressione delle mezz’ali non è mai alla ricerca del recupero palla ma sempre a coprire le linee di passaggio. Il rombo creato intorno a Lobotka composto da Immobile, Milinkovic, Luis Alberto e Vecino impedisce allo slovacco di ricevere palla e di conseguenza l’impostazione viene lasciata ai piedi di Kim e Rahmani. I due centrali del Napoli non hanno sbocchi e linee di passaggio semplici ed in più di un occasione sono costretti a lanci lunghi verso gli esterni offensivi, spesso sbagliati.
Le corsie esterne sono le uniche soluzioni che offre la Lazio ma non sono mai pulite o sguarnite. Marusic viene preferito a Lazzari per la sua fisicità e la mossa è azzeccata. Kvara non riesce mai a creare problemi, viene costantemente raddoppiato e non gli si concede campo libero. Osimhen è praticamente un fantasma, non piovono cross in area, i biancocelesti non gli concedono profondità e l’attaccante partenopeo risulta inoffensivo.
Insomma, un vero e proprio capolavoro tattico targato Maurizio Sarri.