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Mondo Calcio, Lazio: belle storie fatte di sentimento e nostalgia

"Quando penso a Sven e Sinisa mi viene da piangere"

by Valentino Valentino
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Lazio: il mondo del calcio é fatto di belle storie intrise di sentimento e nostalgia

Il mondo del calcio é fatto di belle storie, intense, piene di sentimento e di tanta nostalgia. Ce ne racconta una Paolo Negro, campione della Lazio di Cragnotti. Ascoltiamo:

“Era un Mercoledì e stavo guardando la Lazio in Tv, arriva una telefonata. Ti vogliono come CT dell’Uganda. Bene, mi dico, ma un paio di giorni dopo la federazione annuncia un altro allenatore. L’ennesima delusione di un mondo marcio“.

Negro, che con la Lazio ha vinto tutto quello che si poteva vincere (dallo scudetto alle coppe), dopo una breve esperienza in panchina, si trovò davanti ad una delusione. Era il 2023 ed alcune agenzie avevano dato per fatto il suo ingaggio come commissario tecnico dell’Uganda. Anche lui lo aveva confermato pubblicamente: “Mi hanno chiesto di rilanciare il calcio nel territorio, una chiamata che mi ha dato grande soddisfazione”. E invece, tutto si è sgonfiò in un attimo. Una telefonata sembrava l’inizio di una nuova avventura, ma pochi giorni dopo arrivò la doccia fredda. La federazione Ugandese scelse qualcun altro.

Belle e brutte storie del mondo del calcio

Da allora Negro è rimasto senza panchina, ma non smette di pensare al pallone: “Certamente ripartirei con l’offerta giusta, il football è la mia passione”.

Nel frattempo, si dedica al suo orto, che ha costruito con cura in giardino, ma afferma che con i gradoni di Zeman faceva meno fatica. Quando ricorda i suoi ex allenatori non nasconde nulla. Zeman era implacabile, con lui si perdeva peso e si soffriva; era un vero martello. Zoff, invece, lo accolse senza nemmeno sapere chi fosse e lo aiutò a crescere. Eriksson? Gentile, impossibile arrabbiarsi con lui.

SS Lazio

Foto da X: Sergio Cragnotti

Quando penso a lui e a Sinisa, mi viene da piangere e non riesco a parlare. Mi mancano ogni giorno“.

Quella Lazio era piena di talenti e di caratteri forti. Succedeva di tutto, anche scene da film: “Nelle partitelle si giocava giovani contro anziani, senza ruoli, e in palio c’erano soldi che poi andavano in beneficenza. Ho visto di tutto: una volta Couto e Simeone si inseguirono con un coltello in mano. Dal giorno dopo, nello spogliatoio solo posate di plastica”.

Buona fortuna Paolo. in becco all’Aquila.

(Fonte: Mondo Calcio)

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