L’entità Lazio, la manifestazione di ieri, il suo futuro
Entità Lazio, la manifestazione, il suo futuro – Ci siamo ancora, incredibilmente, ancora vivi. L’essenza Lazio ha ancora un elettrocardiogramma solido. Sopita, circondata, oppressa, vessata, umiliata, presa in giro. E’ ancora lì presente a lottare, la vera entità Lazio.
IL TIMORE DI “QUESTO” FUTURO
Ieri mattina (venerdì) ho avuto timore che la giornata potesse concludersi con una delusione cocente. Che avrebbe voluto dire la fine della Lazio stessa, di questa entità che pareva oramai snaturata, assuefatta a un presente che non merita. E che da anni tribola moralmente, senza sapere quando arriverà la fine di questo maledetto purgatorio.
Poi, la paura ha lasciato il campo alla speranza. Attimo per attimo, ho seguito l’afflusso della gente, quella gente che miracolosamente, ancora risponde…
LA GENTE E’ LA LAZIO
A volte, mi sono chiesto e mi hanno chiesto “ma chi è la Lazio”? Riflettendo, poi la risposta viene facile.
I portatori sani di lazialità, giovani e meno giovani, coloro che la vivono ogni giorno, che macinano chilometri, che soffrono, che vengono derisi, che ancora piangono. Coloro che la tramandano di padre in figlio, in nipote. Ma che ancora una volta hanno risposto che l’unica Lazio a esistere è ancora lì.
L’ENTITA’ LAZIO NON PUO’ ESSERE RICONOSCIUTA SOLO DA UN NOTAIO
La Lazio non è un pacchetto di maggioranza. La Lazio non è una società quotata in borsa. La Lazio non è soggetta alle normative CONSOB. La Lazio non è quella che è legata da un contratto, da un “vincolo azionario” oppure da una carica societaria. La Lazio non è quella rappresentata da un incarico in Lega.
LA LAZIO NON E’…
La Lazio non è quella isolata nel calciomercato. La Lazio non è quella delle trattative infinite fino allo sfinimento, quella che non mantiene le promesse fatte. Quella degli acquisti sbagliati che vengono pagati per anni e anni sul bilancio. Quella del patrimonio netto che dopo 20 anni è ancora quasi pari a zero euro. Quella che tratta solo giocatori di certe scuderie di procuratori. Quella che subisce le scelte degli altri. Quella che non è in grado di decidere da sola. Quella che non può decidere da sola. Quella che aspetta le dimissioni di qualcuno e se non arrivano, accetta passivamente di vivacchiare nel compromesso tecnico. Quella che non è capace di creare un ambiente sano, fatto di valori e di rispetto. Di passione e di fede. La Lazio non può proseguire su questa lunga strada che, solo in apparenza, non sembra avere sbocchi.
ABBIAMO BISOGNO DI UN ALTRO FUTURO
L’attuale futuro ci sta oramai stretto. Questo futuro non è quello che merita la Lazio. Chi c’è ora, non è in grado di dare il futuro che meritiamo e di cui abbiamo bisogno. La Lazio ha bisogno di volare e di tornare a vincere, e non solo sul campo. Abbiamo bisogno di riprenderci i nostri valori morali. Qualcuno se ne dovrà fare una ragione. Ci liberi e gli renderemo merito. La strada è tracciata, inesorabile, come il nostro destino!