Lazio-Verona: la vendita libera a rischio flop
Lazio-Verona – Emerge la contestazione del popolo biancoceleste che nonostante l’inaspettato segnale lanciato durante la campagna abbonamenti (terzo miglior dato dell’era Lotito, ndr) si ritrova a dover fare i conti con i prezzi dei biglietti destinati alla vendita libera, particolarmente elevati per la caratura del match (contro il Verona) ed il contesto ambientale (lunedì alle 20:45).
I 40 euro per un posto in Curva Nord creano una spaccatura inevitabile con il tifoso, già poco sereno dopo gli avvenimenti dello scorso giugno. Eppure il quarto miglior risultato della stagione in Serie A ottenuto attraverso le tessere vendute non ha addolcito il palato della società capitolina che nelle parole di Lotito ha giustificato così l’aumento del prezzo sui biglietti: “Gli aumenti sono in linea rispetto al resto della Serie A, anche in relazione alle spese crescenti, e sono comunque successivi a tutte le promozioni che abbiamo fatto. Chi si è abbonato, paga meno.”
Lazio-Verona: il dissenso insorge attraverso i social
La rabbia dei sostenitori biancocelesti insorge proprio attraverso i social, strumento utile a sfogare situazioni di particolare disagio. Tra le frasi di dissenso, c’è chi evidenzia il paragone con la sponda giallorossa del Tevere: “Dall’altra parte 21 euro per 3 gare“, oppure chi ridimensiona, goliardicamente, il valore del match contro il Verona: “40 euro per uno scontro diretto sono giusti“. La frustrazione generale rischia di causare un flop sulla vendita libera che renderebbe meno entusiasmante lo spettacolo attorno al campo, entusiasmo appunto, che rischia di perdersi inevitabilmente, in un momento critico dove il tifoso della Lazio, più di chiunque altro, potrebbe fare la differenza per il tanto atteso cambio di marcia.