Lazio, trent’anni fa il “No” alla cessione di Beppe Signori

by Lara De Angelis
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Storie di altri tempi. Quando i tifosi bloccarono la partenza di Signori

Lazio – Sono passati trent’anni da quel 11 giugno del 1995, quando circa cinquemila tifosi biancocelesti, uniti da un unico grande “Amore“, si accalcarono sotto la sede della Lazio in Via Novaro per opporsi con forza alla cessione al Parma di un giocatore formidabile, Giuseppe Signori, bomber e idolo indiscusso della tifoseria biancoceleste, oramai dato in partenza.

I tifosi laziali, si quei tifosi che allo stadio e da casa, guardavano Beppe segnare ed esultare baciando la maglia, non ci stavano. Sembra una storia incredibile, una storia di altri tempi, ma è avvenuta davvero. Lo stesso giocatore si commosse tantissimo, decidendo di voler continuare la propria avventura alla Lazio.  Determinante fu anche l’intervento di Dino Zoff che bloccò la trattativa, ormai conclusa, tra le due società . Un gesto raro, ma potentissimo, che convinse la dirigenza a legare “Beppegol” nel cuore della Città Eterna.

Il popolo laziale ricorda benissimo quella giornata fatta di compattezza, di appartenenza, di fede, di amore e di lacrime. Beppe Signori rimase alla Lazio e tutti ne furono felici. Per una volta aveva vinto il cuore biancoceleste, aveva perso il denaro. Oggi è un giorno speciale da tramandare alle future generazioni di laziali. Un giorno in cui la lazialità ha prevalso e di cui il tifoso ne va’ fiero. Forza Lazio sempre!

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