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Lazio | Oltre gli alibi: la sconfitta contro il Bologna parte da lontano

by Giammarco Moriconi
0 comments Claudio Lotito / Foto: profilo X SS Lazio

Lazio: note positive che lasciano il rammarico

Lazio – Il giorno dopo l’amaro in bocca è ancora più tangibile. La Lazio, chiamata all’ennesima prova da dentro o fuori, si è auto-esclusa dalla prestigiosa ed affollata lotta per il quarto posto, ma la scelta non dipende dalla sconfitta (dolente) contro il Bologna, bensì dalle incomprensibili direttive di una società che non ha mai avuto nel proprio vocabolario la voce “ambizione“.

Eppure la débacle contro i felsinei ha lasciato note positive nel taccuino di Maurizio Sarri. Il comandante, solamente per un tempo, ha avuto modo di ritrovare una Lazio straripante contro un Bologna ordinato ma restio ad osservare l’avversario dilagare sul piano tecnico-tattico. La prima buona notizia riguarda il ritrovato feeling con la porta. Nelle ultime due di campionato (Cagliari e Bologna) i biancocelesti hanno tirato ben 13 volte verso lo specchio, contro gli 11 tiri in porta in 6 gare prima della trasferta sarda (Udinese, Roma, Lecce, Inter, Napoli e Atalanta).

L’altro squillo importante lo ha dato Isaksen. Il danese, dominante nel primo tempo contro i rossoblù, ha dimostrato  qualità offensive innate, meritando qualcosa di più del gol che ha sbloccato la gara (il 2° in campionato).  Il tutto però è stato vanificato dal blackout tecnico del duo ProvedelLuis Alberto, dal calo fisico subìto nella ripresa e da un Bologna meritevole della posizione guadagnata in classifica.

Lazio: l’alibi arbitrale come polvere sotto al tappeto

Il finale di gara però è stato, volendo, ancor più paradossale dell’errore pacchiano del portiere biancoceleste sul pareggio del Bologna.

Lazio

Fabio Maresca/Foto: Profilo X AIA

Ha fatto discutere infatti il silenzio stampa imposto a fine partita come protesta verso una direzione arbitrale, a detta della società, determinante nei termini del risultato. La realtà dei fatti ha messo in mostra sì, una conduzione di gara rivedibile da parte di Maresca, ma comunque meno incisiva di una condizione fisica carente degli 11 in campo.

Le proteste contro l’arbitro campano hanno nascosto, sotto al tappeto verde dell’Olimpico, l’enorme polverone causato da errori di valutazione grossolani fatti dalla società. Inutile ricordare come il calciomercato sia terreno arido per i pensieri di Lotito. I precedenti degli scorsi anni non hanno influito sulla decisione di rinforzare un organico con la riserva agli sgoccioli e sempre più frequenti problemi fisici. L’incredibile successo contro il Bayern Monaco volendo, ha contribuito nel celare i problemi che comunque persistono e prima o poi ripresentano il conto da pagare.

La sconfitta contro il Bologna quindi, seppur immeritata, parte da lontano. La programmazione errata di un ritiro estivo iniziato con l’organico a metà e un Milinkovic già con il piede in partenza, ha inciso sulle prime due gare di campionato, entrambe perse contro Lecce e Genoa. L’immobilità di un mercato invernale con la voce “Zero” sui movimenti in entrata (unica in campionato) ha fatto il resto. Il resoconto di tutto ciò è l’attuale nono posto in classifica, frutto di una squadra scarica e impossibilitata a reggere 3 gare in una settimana.

Per migliorare basterebbe seguire la citazione di Carl Gustav Jung: “La gente potrebbe imparare dai propri errori se non fosse così occupata a negarli“, ma probabilmente il romanzo psicologico non è presente nell’enorme catino culturale del presidente biancoceleste.

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